FIRENZE – Parte il “j’accuse” dei sindacati che stamani hanno partecipato al presidio al cantiere Tav della Stazione Foster in via Circondaria, a 4 mesi dagli incontri istituzionali in cui era stato garantito che sarebbe arrivata entro breve una soluzione per la continuità del cantiere stesso.
“Nessuno a partire da Rfi, passando per il presidente della Regione e per finire al sindaco di Firenze dice che questo cantiere si deve fermare, ma di fatto sta morendo” dicono Marco Benati (Fillea-Cgil), Stefano Tesi (Filca-Cisl) e Laura Zucchini (Feneal-Uil). Da inizio aprile, lamentano i sindacati, gli operai impiegati sono circa 35, rispetto ai 150 di un paio di mesi fa: “A inizio mese, a 12 operai non sono stati rinnovati i contratti di lavoro inerenti all’opera ma sono stati ricollocati in altri cantieri delle aziende del gruppo, alcuni sono dovuti andare a lavorare all’estero”. Ad oggi, concludono, “sono stati spesi quasi centinaia di milioni di soldi pubblici e abbiamo un cratere grande come uno stadio nel bel mezzo di Firenze e di fatto non sappiamo ancora se e come l’opera verrà realizzata”.