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Aggressioni ai lavoratori della “Acca”, 4 indagati. “Un primo segnale”per i Sudd Cobas che rilanciano la campagna “Primavera 8×5” – ASCOLTA

today16/04/2025

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    Luca Toscano, Sudd Cobas, 16 aprile 2025

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PRATO – Svolta giudiziaria nella vicenda della “Acca” di Seano, azienda della logistica del distretto pratese che nei mesi scorsi è stata al centro di una forte protesta da parte degli lavoratori nel rivendicare i diritti ad un orario e un contratto regolare, cui erano seguite aggressioni agli operai in picchetto e agguati a colpi di bastone e spranghe di ferro ai danni di alcuni delegati sindacali.La protesta, però, proseguì, e alla fine l’azienda riconobbe il diritto dei lavoratori ad un regolare contratto.

Nel frattempo però la la Procura ha portato avanti le sue indagini sulle aggressioni, e ieri quattro persone  sono stati raggiunti stamani da misure cautelar: sitratta di due pakistani (di 45 e 56 anni) e due cinesi (di 40 e 39 anni). Il 45enne pakistano, considerato il principale responsabile delle attività illecite, va agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, mentre gli altri tre hanno il divieto di dimora nella provincia di Prato e la devono lasciare. Secondo gli inquirenti, i quattro indagati sarebbero il braccio operativo di una rete più ampia, riconducibile a una struttura societaria di proprietà di capitali cinesi. Il giudice ha ritenuto necessario adottare le misure cautelari in forma ‘a sorpresa’ ovvero senza ascoltare preventivamente gli indagati, ritenendo ci fosse il rischio che la pressione esercitata sui lavoratori potesse inquinare le prove. Alcuni dipendenti, infatti, hanno fornito “versioni reticenti per timore di perdere il lavoro o subire ritorsioni”. L’inchiesta ha fatto emergere un sistema radicato di sfruttamento di lavoratori, soprattutto migranti provenienti da Pakistan, Bangladesh, Afghanistan e Africa.

La ‘Acca Srl’, attiva nel settore della logistica e del facchinaggio. E’ una delle tre aziende bersaglio dei plichi esplosivi recapitati e fatti scoppiare in simultanea il 16 febbraio scorso nel contesto di uno scontro tra imprenditori cinesi – la cosiddetta ‘guerra delle grucce’ – che ha assunto dimensioni criminali su scala nazionale, dopo il duplice omicidio in via Prenestina a Roma in cui è morto Zhang Deyong, braccio destro di quello che è considerato uno dei boss della malavita cinese di Prato.

 “Finalmente la procura batte un colpo sulla vicenda Acca. E lo fa, almeno stavolta, nella direzione giusta. Fino ad oggi, mentre si consumava un’escalation di violenza contro chi rivendica diritti, a ricevere gli avvisi di garanzia per scioperi e picchetti eravamo stati noi attivisti sindacali” commenta Luca Toscano, Sudd Cobas che aggiunge: “La Procura continui a indagare fino ai mandanti delle aggressioni e sulle coperture, in questa vicenda ci sono ancora troppe anomalie”.  Il sindacato proprio in queste settimane ha rilanciato la mobilitazione “Primavera 8×5” che, come in passato alla “Acca”, sostiene i lavoratori nel rivendicare diritti basilari come quello ad un contratto, e ad un salario e un orario equi. Nei giorni scorsi, dopo una prima serie di scioperi ad oltranza, si sono registrate le prime vittorie: ad esempio alla All Goods, alla  Stireria Song e alla confezione Perla le azienda hannoceduto alla protesta e hanno concesso ai lavoratori al nero dei contratti full-time indeterminati: “Sono già sei le aziende con sciopero che hanno avuto successo, e una settima è in corso, da oggi, con i 15 lavoratori della Stamperia Mix di via Galcianese. E’un cambio di rapporti di forza, i lavoratori sono forti nelle loro rivendicazioni. C’è un effetto domino, il coraggio è contagioso”.

Scritto da: Redazione Novaradio