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SIENA – Quasi un plebiscito nel voto degli operai Beko alla bozza di accordo siglato nei giorni scorsi tra sindacati e azienda con la mediazione del Mimit: l’89% dei dipendenti ha detto “sì” all’intesa che prevede, tra le altre cose, l’acquisizione dello stabilimento da parte di Invitalia con l’impegno a cercare un nuovo investitore, la garanzia della CIGS per reindustrializzazione fino a fine 2027, e la previsione di forti incentivi all’uscita (fino a 90 mila euro lordi) messi sul tavolo dalla multinazionale che fa capo al gruppo turco Arçelik per incentivare i licenziamenti volontari.
“Non siamo riusciti ad impedire la chiusura delle produzione, ma abbiamo garantito la cassa integrazione e l’impegno alla reindustrializzazione per tutti i 299 dipendenti” dice a Novaradio David Poggialini, operaio Beko e delegato Fiom, che sottolinea come il presidio operaio prosegua, anche per continuare a fare pressione su Invitalia, advisor e governo a trovare una soluzione industriale nel più breve tempo possibile: “Belle settimane scorse si eran parla di tre soggetti interessati, vedremo” racconta. E sull’atmosfera che si respira tra i lavoratori aggiunge: “Dopo l’accordo sta crescendo la quota dei lavoratori che sembra intenzionato a rimanere”.