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Radio Moka - 12 aprile 2025
Roberta Pieri, procuratrice dei minori di Firenze
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FIRENZE – Carenze di organico per procure e tribunali minorili, aumento del carico di lavoro a causa dell’aumento di reati minorili, sovraffollamento degli IPM, inadeguatezza dei sistemi di accoglienza dei minori non accompagnati, mancanze nel sistema di prevenzione dei reati, assenza a Firenze del SEUS (servizio sociale di urgenza). È il “grido di dolore” che lancia da Firenze la procuratrice minorile Roberta Pieri, “ma che – spiega – riguarda tutta Italia”.
“Dopo la pandemia, con il cambio relazioni sociali si assiste ad un aumento dei reati come rapine e violenze sessuali ad opera di minori e ad un conseguente aumento di lavoro per le procure e i procuratori: noi abbiamo lavoro quanto le procure per maggiorenni, ma abbiamo un terzo di organico”, denuncia in una conferenza stampa. Carenza di organico che riguarda anche il tribunale dei minori con attualmente in servizio 7 giudici su 11 (4 sono in arrivo), mentre la procura, 4 persone, è sotto di 1 (anch’esso in arrivo), “ma anche a regime – spiega Pieri – il carico di lavoro è sempre troppo e nonostante siamo in pari, senza procedure in scadenza, le carenze inficiano la celerità di interventi”. E quindi anche il sistema di prevenzione: “Nell’ambito della giustizia minorile la prevenzione è tutto e la disciplina ci dice di educare il minore, in un contesto dove al giorno riceviamo circa 60 segnalazioni civili da tutta la Toscana, che dovrebbero essere bloccate per evitare deriva penale, siamo in difficoltà e lo siamo appunto per la tutela che vorremmo agire sui minori”, spiegano ancora dalla procura.
A complicare la situazione i problemi dei minori stranieri non accompagnati che commettono reati: “Si tratta di ragazzi che hanno problemi sociali e psicologici, hanno bisogno di cura sotto tuti i punti di vista e vengono invece parcheggiati in strutture senza nessuna guida”. Secondo la procura minorile fiorentina anche in questo caso è essenziale lavorare sulla prevenzione, aumentare le pene non serve: “Il minore straniero non è informato sul cambio delle normative e non ne è intimorito, inoltre spesso questi ragazzi si spostano dal territorio nazionale perché possono farlo senza subire il processo”, le parole di Giuseppina Mione.
Anche la detenzione, ultima spiaggia nella gestione dei reati minorili, che dovrebbe essere agita nell’ottica della tutela e dell'”educazione” del minore è attualmente inadeguata a causa del sovraffollamento: a Firenze su 17 posi sono 22 i detenuti. Numeri che secondo la procuratrice Pieri non sono dovuti solo al decreto Caivano, ma ad un’incremento dei reati minorili – soprattutto rapine e violenze sessuali – avvenuto dopo il periodo pandemico. Tra i problemi causati dal DL Caivano c’è però “la rimozione della messa alla prova per alcuni reati come ad esempio la violenza sessuale semplice, un percorso che invece è utile, importante ed efficace”.
Scritto da: Redazione Novaradio
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