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ROMA – Dopo oltre dodici ore di trattative al Mimit di Roma, è stata alla fine raggiunto l’accordo sulla vertenza Beko tra azienda, sindacati e ministeri che sarà ora sottoposta alla valutazione dei lavoratori. Coinvolto anche lo stabilimento senese ex Whirpool, per cui a novembre scorso era stata annunciata la chiusura a fine 2025 con il licenziamento dei 299 lavoratori.
L’intesa prevede che la fabbrica di Siena cesserà comunque la produzione ma non verrà chiusa fino al 2027 e i lavoratori non perderanno il posto: per loro sarà attivata una cassa integrazione a zero ore per reindustrializzazione fino a fine 2027, arricchita da un contributo “una tantum” da 15 mila euro; chi vorrà lasciare l’azienda in via volontaria sarà incentivato con contributi fino a 90 mila euro a titolo di risarcimento; lo stabilimento sarà acquisito da Invitalia, con l’impegno di trovare un soggetto disposto ad intraprendere un percorso di reindustrializzazione.
Soddisfatti i sindacati di settore Fiom, Fim e Uilm: “E’ stata una trattativa sofferta ma siamo soddisfatti perché Siena è cascata in piedi, oggi possiamo dire che le garanzie chieste alla multinazionale almeno in parte sono state raggiunte” ha sottolineato Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil di Siena. “Gli ammortizzatori sociali – ha aggiunto – saranno conservativi e non per cessazione e questo sottintende la continuità lavorativa ai dipendenti Beko e un futuro industriale alla città di Siena. Abbiamo fatto scrivere nell’accordo che, qualora a settembre 2027 non sia stato individuato il futuro reindustrializzatore, noi torneremo al tavolo per discutere come dare una soluzione ai 299 lavoratori o quelli che rimarranno”.