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Eventi speciali, spettacoli, aperture serali, mostre e convegni per i cento anni del Museo Galileo – ASCOLTA

today31/03/2025

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    Roberto Ferrari, direttore del museo Galileo

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FIRENZE – La lectio magistralis di Martin Kemp, professore emerito della Oxford University e storico dell’arte di fama mondiale, dal titolo ‘Icons of science’, aprirà il 15 aprile a Palazzo Vecchio le celebrazioni per i 100 anni del Museo Galileo di Firenze, fondato nel 1925 come Istituto di Storia delle Scienze.

Sono previsti eventi, spettacoli, aperture serali, mostre e convegni. Il 7 maggio, in occasione dell’anniversario ufficiale della fondazione, le porte del Museo Galileo saranno aperte in via straordinaria fino alle 23. Alle 21 sarà il momento del debutto dello spettacolo teatrale ‘Caterina, la madre di Leonardo’, un dialogo a cura della Compagnia Oltre, liberamente tratto dal romanzo Il sorriso di Caterina di Carlo Vecce. A giugno aprirà la mostra ‘Cento anni di storia della scienza a Firenze’ (20 giugno-19 ottobre), che esporrà – è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa – “edizioni rare e pregiate, manoscritti e documenti scientifici raccolti e conservati nella biblioteca del museo”. Dal 19 al 21 novembre si terrà il convegno internazionale ‘Scaling the Cosmos: Instruments and Images of the Universe’ mentre dal 24 al 28 novembre ci sarà la Winter School di Storia della Scienza, in collaborazione con la Società Italiana di Storia della Scienza. Nel biennio successivo (2026-2027) aprirà il GalileoLab nel complesso di Santa Maria Novella: ospiterà eventi curati dal museo con l’obiettivo di offrire ai residenti, alle scuole, al turismo nazionale e internazionale percorsi di conoscenza alternativi rispetto ai tradizionali.

“Festeggiamo i 100 anni da quella data per noi importante del 7 maggio 1925 quando nacque nell’Università di Firenze l’Istituto di storia delle scienze – ha ricordato Roberto Ferrari, direttore esecutivo del Museo Galileo – Era un’idea che da tempo Andrea Corsini, il fondatore, portava avanti: due anni prima aveva creato un gruppo per la tutela del patrimonio storico scientifico e quindi gli sembrava naturale proprio a Firenze dar corpo a questa idea di continuare a studiare strumenti che avevano cessato la loro vita utile. Per farlo intuisce che vanno tenuti insieme i libri, gli strumenti e una comunità di studiosi che dà valore ad una storia a quel tempo poco frequentata e ancora oggi in ombra rispetto alla più celebre storia dell’arte”.

Scritto da: Redazione Novaradio