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Mugello, riapre la Bolognese a Vaglia. Ferrovie, a giorni attiva la linea per Borgo, ma per Marradi ci vorranno mesi – ASCOLTA

today26/03/2025

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    Giani su soldi regione e calamità nazionale – 26032025

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    Baccelli treni e strade – 26032025

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    Silvia Catani sindaca Vaglia su riapertura SS65 Bolognese 26032025

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    Triberti sindaco di Marradi 26032025

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    Tagliaferri sindaco di Vicchio 26032025

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    Federico Ignesti sindaco Scarperia San Piero 25032025

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    Marco Bottino sindaco Palazzuolo su discarica “fantasma” 26032025

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    Monni su legge speciale mugello – 26032025

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TOSCANA – La situazione tutt’ora difficile a causa dell’ondata del maltempo di 10 giorni fa in Mugello, la riapertura di alcuni importanti collegamenti viari e, in via parziale, ferroviari; lo sforzo di Protezione Civile e Comuni sulle somme urgenze ma anche la richiesta dello stato di calamità nazionale; l’impegno della Regione per risorse a stretto giro a favore dei ristori, ma anche la necessità evocata dalla regione di una “norma primaria”, una legge nazionale speciale che venga incontro ad un territorio, quello mugellano, che ha bisogno di “piano speciale” dedicato alla cura del territorio e al ripristino delle infrastrutture.

Di tutto questo si è parlato stamani nella riunione convocata dal governatore Eugenio Giani con i sindaci di tutto il Mugello, tra i più colpiti dall’ondata di maltempo del 14-15 marzo scorso. Nel corso della riunione, i sindaci hanno esposto le difficoltà che continuano a vivere i cittadini tra frane, strade e ferrovie interrotte, borghi isolati, case allagate e imprese danneggiate. “Questa riunione fa emergere quanto davvero un progetto speciale per il Mugello sia necessario” ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani. Ancora è presto per parlare di risorse, anche se, il governatore ha confermato la cifra di “almeno 100 milioni di danni che abbiamo vissuto solo su quell’area” ha aggiunto, ricordando i 2,5 milioni di interventi di somma urgenza stanziati dal sindaco di Marradi, gli 800mila di quello di Borgo San Lorenzo “con la consapevolezza che ne dovrà mettere altri 3-400mila e mi chiede se ci sono le risorse per fare tutto questo”e ha ribadito l’appello al governo perché proclami lo stato di emergenza nazionale. Il governatore Gianinha poi confermato l’impegno della regione a stanziare delle risorse proprie – circa 6/8 milioni di euro – per “far fronte a ristori a popolazione e imprese e per ritagliarsi progettazioni per interventi oltre la somma urgenza”.

In un quadro che permane difficilissimo, c’è anche qualche buona notizia: la riapertura della Bolognese SS65 tra Vaglia e Firenze, e entro 10 giorni anche della 302 del passo della Colla di Casaglia, seppur a senso alternato.

Sul fronte treni, è arrivato stamani l’annuncio da parte di RFI dell’imminente ripristino (da venerdì) della Borgo san Lorenzo – Pontassieve e del tratto della Faentina San Piero a Sieve – Borgo san Lorenzo; rimarrà invece chiusa a lungo la tratta della Faentina tra Borgo e Marradi, dove si contano almeno 6/7 diverse frane e si tema addirittura il crollo di un ponte (attualmente sommerso dai detriti), come ha spiegato l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli.

Marradi rimane tra i Comuni più colpiti: “Siamo contenti della prossima riapertura del Passo della Colla di Casaglia ma rimane il problema della ferrovia sul lato toscano” dice il sindaco Tommaso Triberti. E anche i mezzi sostitutivi avranno difficoltà perché sulla 302 non potranno circolare pullman e altri mezzi pesanti, quindi “occorrerà pensare ad un sistema alternativo di mezzi sostitutivi”. Senza contare che anche sul lato romagnolo, dove la ferrovia è aperta, non circolano treni perché per questioni interne di Trenitalia non possono rifornirsi di gasolio in Emilia Romagna: “Folle”.

Soddisfatta la sindaca di Vaglia, Silvia Catani per la riapertura della Bolognese che supera l’isolamento del paese da Firenze, ma per il resto le situazioni di disagio sono diffuse. A Vicchio il sindaco Francesco Tagliaferri ricorda le tante frane attive e le tre frazioni ancora isolate, invocando lo stato di calamità nazionale. Stessa cosa fa il sindaco di Scarperia e San Piero a Sieve, Federico Ignesti, alle prese con i danni degli allagamenti a Campomigliaio e alle imprese della zona industriale: “Se non arriva la dichiarazione di calamità naturale, rischia di andare in crisi il sistema di finanza dei Comuni”.

A Palazzuolo c’è anche la questione della “discarica fantasma” scoperta dalla frana in località Le Spiagge, che ha riversato tonnellate di rifiuti nel torrente Rovigo. Una prima analisi di Arpat ha individuato “solo” materie plastiche ed ha escluso rischi di contaminazione. Intanto sono cominciate le operazioni di rimozione dei rifiuti minuti da parte della multiutility Hera, rese però difficoltose dalla zona particolarmente impervia. “Da lunedì inizierà la rimozione dei rifiuti dal fiume, siamo fiduciosi che in tempi brevi arriveranno segnali” invita alla calma il sindaco di Palazzuolo, Marco Bottino, che ha spiegato come al Comune non risultino altre “discariche fantasma”.

Rispetto al 2023 quando le spese maggiori furono per il comparto rifiuti, ha spiegato l’assessora alla protezione civile Monia Monni, stavolta ad aver patito di più sono le infrastrutture di trasporto. La situazione delle sole somme urgenze, ha detto,  stima superiore a i 122 milioni spesi nel 2023. In prospettiva, però, quello che la Toscana chiede è un impegno speciale del governo, ossia una legge speciale sul modello dell’alluvione in Emilia Romagna del 2023 che permetta di attuare azioni su più fronti.

Scritto da: Redazione Novaradio