Esplosione deposito Calenzano, il sindaco Carovani: “Un futuro diverso per quell’area”. Ma ancora nessun incontro con Eni – ASCOLTA

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CALENZANO (PRATO) – “Siamo contenti che l’inchiesta sia a buon punto e che già ci sia un’idea abbastanza chiara delle cause dell’esplosione del 5 dicembre scorso”. Così il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani commentando stamani a Novaradio la svolta nell’inchiesta della Procura che ha portato agli avvisi di indagine per 9 persone tra cui i tecnici di Eni e della ditta di manutenzione Sergen.

Il sindaco ha poi confermato come l’intenzione dell’amministrazione comunale sia di pensare ad un “futuro diverso” per l’area colpita dall’esplosione che causò 5 morti, 27 feriti e ingenti danni danni sul territorio, e la conversione del deposito carburanti in una struttura dedicata invece alle energie rinnovabili ammettendo però che con Eni non non ci sia stato finora alcun incontro. Allo stesso tempo il sindaco ha confermato l’intenzione del Comune di costituirsi parte civile nel futuro processo.

Il sindaco Carovani ha anche parlato della difficile situazione che tuttora vive il Comune per effetto dell’ondata di maltempo della scorsa settimana, con l’esondazione dei torrenti Chiosino nell’area del capoluogo e dalla Marinella nella zona di Legri e della Chiusa, le multe frane attive sul territorio nelle zone di Leccio, Baroncoli, Salenzano, Legri, Signorina, e l’allagamento di tante abitazioni. “Con gli interventi di somma urgenza abbiamo lavorato per il ripristino della viabilità e dell’emergenza di carattere fluviale”, in attesa della dichiarazione di calamità nazionale: “Assurdo che si aspetti ancora da parte del governo a distanza di una settimana” dice il sindaco e ricorda come un’altra emergenza a Calenzano sia la rimozione dei rifiuti che a tonnellate si trovano per strada fuori dalle abitazioni: “Siamo preoccupati – ammette – in vista dell’attesa nuova allerta meteo per i prossimi giorni”.