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Detenuto muore per overdose a Sollicciano. Ass. Pantagruel: “La droga circola liberamente. E il carcere è senza guida da mesi” – ASCOLTA

today14/03/2025

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    Stefano Pantagruel, vicepres. Associazione Pantagruel, 14 marzo 2025

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    Sara Funaro, sindaca di Firenze

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FIRENZE – Un altro morto in carcere a Sollicciano, il terzo dall’inizio dell’anno, stavolta per probabile overdose: si tratta di un giovane detenuto di 34 anni, italiano, trasferito da altro istituto a febbraio scorso. Il malore lo ha colto in cella: i compagni di stanza hanno subito dato l’allarme, è stato trasportato in ospedale ma i sanitari non sono riusciti a salvarlo. In cella pare siano state rinvenute siringhe e altro materiale usato per l’assunzione di droga.

Quest’anno sempre a Sollicciano sono morti altri due detenuti, entrambi suicidi: un 25enne egiziano che si è tolto la vita il 3 gennaio e un 39enne romeno, deceduto lo scorso 15 febbraio.

A dare la notizia il sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria che parla di “ennesima morte” e di una “strage infinita nel penitenziario fiorentino”. “Da mesi denunciamo che il carcere di Sollicciano è fuori controllo – attacca il segretario toscano Uilpa Eleuterio Grieco – ed abbiamo ribadito la necessita di avere una direzione stabile e un comando che riporti l’ordine e la sicurezza nei reparti di detenzione oltre a tutto quello che manca per la sua normale funzionalità. Da mesi diciamo al provveditore regionale che dobbiamo incontrarci e parlare di Firenze Sollicciano e di tutti i suoi problemi, ma sembra che si è di fronte ad un muro di gomma, oltre al fatto che manca anche in rispetto delle rappresentanze sindacali dal momento che non si accoglie l’incontro. Da mesi, afferma Greco, come Uilpa polizia penitenziaria A questo punto chiediamo che si apra immediatamente un tavolo al Dap e si inizi a mettere al centro la catena di responsabilità di questa amministrazione che sembrerebbe divenuta insensibile dinanzi alla vita umana”.

La situazione del carcere di Sollicciano “mi preoccupa da tutti i punti di vista”, anche perché “è un carcere che deve essere completamente riformato, deve essere buttato giù e ricostruito” ha commentato Sara Funaro: “E’ un luogo malsano, è chiaro che non aiuta. Mi preoccupa che all’interno del carcere circolino delle droghe: io mi auguro che possano arrivare il più velocemente possibile le risposte, perché queste cose non devono succedere”.

“Il giovane morto lo conoscevamo, era arrivato da poco e era molto fragile. Padre di una bambina piccola, aveva chiesto di poter rintracciare il padre e il fratello con cui aveva perso i contatti” spiega Stefano Cecconi, vicepresidente dell’Associazione Pantagruel, che con i suoi volontari entra ogni settimana a Sollicciano per i colloqui di assistenza psicologici e non solo ai detenuti. Sull’allarme droga in carcere osserva disincantato: “Le carceri sono alcuni dei principali piazze di spaccio del paese, circola di tutto. Le condizioni di invivibilità di Sollicciano e l’assenza di attività per i reclusi costretti in cella gran parte della giornata, spiega, li spingono a rifugiarsi nel mondo parallelo della droga. E attacca: “Da mesi Sollicciano non ha un direttore presente o stabile, è come se un città di oltre mille abitanti fosse senza sindaco”.

Scritto da: Redazione Novaradio