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Da bosco e da riviera - 4 marzo 2025
Monia Monni su bonifiche siti Keu – 26022025
Giuseppe Vadalà, commissario straordinario bonifiche My Recording
Samuela Marconcini , Assemblea No Keu Empoli, 27 febbraio 2025
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FIRENZE / EMPOLI – Dopo la fase di studio e di progettazione per bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati con gli scarti tossici delle concerie (il cosiddetto keu) in Toscana “ora passeremo alla fase operativa di bonifica, che crediamo possa concludersi entro la fine del 2025, così da restituire i territori risanati ai cittadini e a chi ne aveva la gestione”. Lo ha annunciato il generale Giuseppe Vadalà, commissario unico per le bonifiche, in una conferenza stampa in Regione Toscana.
Le prime attività sono relative alle bonifiche dal keu negli impianti di gestione rifiuti inerti di Levane, nel comune di Bucine (Arezzo) e a un sito di Pontedera (Pisa), nonché in quelli relativi al lotto V Empoli-Castelfiorentino della Strada regionale 429 – tre dei 13 diti individuati dalla prima tranche della inchiesta della DDA di Firenze del 2019 come luoghi di sversamento del “keu”, scarto tossico della lavorazione delle pelli nel distretto di Santa Croce.
“Entriamo in una fase pienamente operativa che ci consente di traguardare la realizzazione degli interventi di ripristino ambientale necessari per assicurare i più elevati livelli di tutela”, hanno affermato il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore all’ambiente Monia Monni. Secondo Monni “è prematuro” dire se i 15 milioni di euro già stanziati saranno sufficienti o no per portare a termine le opere, “intanto andremo avanti per i lavori che riguardano la strada e il sito di Pontedera – ha proseguito -, cercheremo di capire quanti sono i residui, e metteremo a fuoco l’intervento su Bucine, che forse è l’intervento più complesso perché è articolato in più tipologie: a quel punto valuteremo se è necessario reintegrare le somme”. “E’ chiaro – ha concluso – che continueremo la nostra battaglia per poterci rivalere su chi è responsabile di quella contaminazione”.
Nello specifico, Vadalà ha spiegato che le prima operazioni di bonifica partiranno dal sito di Pontedera con la rimozione dei materiali e la bonifica dei terreni; per il sito di Bucine si sta completando la “caratterizzazione” (volta a individuare nello specifico le sostanze rifiuto illecitamente sversate), mentre per la SR429 il commissario Vadalà ha parlato di “monitoraggio totale” e di rafforzamento del “capping” – la telonatura in plastica Hdpe che da alcuni anni ricopre gli argini della SR429 – “in modo che questa sostanza non ci sia il rischio che vada dove non deve andare”.
Tutt’altro che rassicurati ed anzi preoccupati però si dicono i cittadini riuniti nell’Assemblea No Keu di Empoli, che dall’avvio dell’inchiesta si battono per avere chiarezza sui rischi, giustizia sulle responsabilità e ottenere la messa in sicurezza dei terreni e delle falde: “Ci sentiamo presi in giro, sentirisi dire che il materiale non potrà essere rimosso ma la messa insicurezza proseguirà con i teloni adagiati sul terreno in cui ci sono 8 mila tonnellate di Keu non ci rassicura affatto” dice a Novaradio Samuela Marconcini dell’Assemblea, che spiega come da ottobre scorso non sono stati comunicati nuovi dati del monitoraggio dei pozzi d’acqua privati lungo la SR 429. “Ci chiediamo quale sia il piano di caratterizzazione e perché si è valutato di procedere non con la bonifica e solo con una messa in sicurezza” aggiunge, e ricorda: “Il materiale giace lì dal 2018, cosa si aspetta? Quali dati ci dicono che la contaminazione non ci sarà? In Campania l’UE ha riconosciuto per la ‘terra dei fuochi’ il reato di ecocidio, è inutile aspettare 20 anni in cuis si avranno i morti per tumore per rendersene conto”.
E riguardo al rafforzamento del “capping”, che i residenti più prosaicamente chiamano “cerottone” dice: “Ricordo che lo studio dell’Università di Pisa dice che il cromo trivalente diventa cromo esavalente (cancerogeno, ndr) a semplice contatto con acqua e umidità, e quel telone protegge quel materiale solo da un lato, e le piogge che dilavano i terreno finiscono in due cisterne che quando traboccano non si sa dove vada l’acqua piovana”. Senza contare che nonsi sa ancora dove saranno spostati i materiali rimossi delle bonifiche, né dove venga stoccato il keu che tuttora viene prodotto dal distretto conciario. insomma, tante domande senza risposta “Vogliamo chiarezza – conclude – a breve organizzeremo una nuova iniziativa di protesta e sensibilizzazione”.
Scritto da: Redazione Novaradio
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