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Multiutility, il dibattito in Consiglio non scioglie i dubbi e anzi apre “crepe” nella maggioranza – ASCOLTA

today18/02/2025

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    Dmitrij Palagi, consigliere comunale Sinistra Progetto Comune, 18 febbraio 2025

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FIRENZE – Il tema della multiutility dei servizi pubblici – il progetto di holding che nei piani dei sostenitori dovrà riunire raccolta rifiuti, energia e acqua – ha riacceso ieri il dibattito e le polemiche in Consiglio comunale a Firenze. Occasione è statala presentazione in aula delle relazioni di maggioranza e di minoranza al termine di una fase di approfondimento in commissione.

Difende il progetto la maggioranza con PD e Avs-Ecolò mettono in luce i cardini dell’operazione: garantire maggiore efficienza dei servizi pubblici tramite l’integrazione degli ambiti (ambiente, energia e acqua) attraverso “economie di scala” che potrebbero portare fino a 100 milioni di risparmio, riduzione delle tariffe dei cittadini, mantenimento del controllo pubblico forte sull’attività della holding (lo schema sarebbe 70:30), accantonamento dell’ipotesi di quotazione in Borsa e finanziamento tramite fonti alternative.

All’attacco invece  le opposizioni, sia di destra che di sinistra: per il centrodestra il progetto multiutility è viziato da una scarsa chiarezza sui conti e presenta criticità riguardo alla sostenibilità finanziaria, tanto che il consigliere Paolo Bambagioni è arrivato a chiedere le dimissioni dell’ad di Alia, Alberto Irace. Anche sull’altro versane non mancano i dubbi: la consigliera di Firenze Democratica, Cecilia Del Re ha evidenziato alcuni punti di criticità: mancata presentazione del piano industriale di Alia, mancato chiarimento dell’alternativa alla quotazione in borsa, sugli impianti di trattamento rifiuti da realizzare per raggiungere l’equilibrio economico, sul futuro assetto di Publiacqua – che FD vorrebbe interamente pubblica.

Rimane profondamente critica sull’intera operazione multiutility la posizione di Sinistra Progetto Comune, che con il consigliere Dmitrij Palagi evidenzia: “Non è stato chiarito qual è il modello alternativo, e nelle carte rimane tutt’ora la quotazione in Borsa”. “Non solo: sulla questione abbiamo assistito ad una spaccatura nella maggioranza, quando il PD ha rigettato un ordine del giorno presentato dagli alleati di Avs-Ecolò che chiedeva di valutare la possibilità di mantenere, sempre nell’ambito della holding, il controllo del 100% dei soci pubblici della sola Publiacqua”.

Scritto da: Redazione Novaradio