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FIRENZE – Tre anziani quasi novantenni deceduti per una gastroenterite provocata da un’intossicazione alimentare, altri 114 ricoverati in ospedale, 4 Rsa del territorio Fiorentino coinvolte – Villa Desiderio e L’Arcolaio a Firenze, San Biagio di Dicomano e Monsavano a Pelago, un centro cottura chiuso e una grande azienda privata del settore la “Sereni Orizzonti” (che gestisce oltre 6.00 posti letto tra Italia e Spagna) finita nella bufera. È il bilancio della vicenda emersa nei giorni scorsi a Firenze, su cui sono in corso accertamenti dei NAS dei Carabinieri e della Asl Firenze, mentre la procura ha aperto un fascicolo di indagine. All’origine della tossinfezione probabilmente il pasto servito le messe delle RSA domenica scorsa, ma più in generale è un modello – quello delle RSA private – a finire nel mirino con richieste di audizioni e interrogazioni, e polemiche rimbalzate fino al livello nazionale.
“Il sistema così non funziona” spiega a Novaradio il consigliere SPC Dmitrij Palagi: “Va ripensato, mettendo al centro la dignità delle persone, immaginando la residenzialità assistita come una di più opzioni, immaginando di accompagnare le persone nella malattia e nell’età avanzata anche all’interno delle loro abitazioni, o in contesti che sempre più interessano ai grandi gruppi privati”. “Occorre stabilire criteri di garanzia e sistemi di controllo da parte dei Comuni e dell’Asl Toscana Centro” aggiunge: “La programmazione della Società della salute, presieduta dall’assessore di Palazzo Vecchio, può aiutare a costruire un rapporto tra Rsa e città, che oggi manca, perché si tratta di luoghi di cui si preferisce non parlare, in modo analogo a quanto accade per il carcere”,