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Rapporto povertà, in Toscana 57mila famiglie sotto la soglia, e quasi 200 mila a rischio esclusione sociale – ASCOLTA

today12/02/2025 9

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    Letizia Ravagli, curatrice rapporto povertà Irpet 12022025

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    Serena Spinelli su rapporto povertà – 12022025

FIRENZE – Sono 57mila le famiglie toscane (pari al 3,5%) che vivono sotto la soglia di povertà assoluta, un dato che sale al 5,5% tra le famiglie con figli, pari a 19mila famiglie sul totale di 350mila nella regione. E’ quanto emerge dall’ottavo rapporto su ‘Povertà e inclusione sociale in Toscana’, che propone un quadro relativo al 2023.
L’analisi, pur registrando un lieve miglioramento nei dati complessivi del 2023 (-0.4 di nuclei in povertà assoluta sul 2022) conferma la situazione di difficoltà in cui si trovano tante famiglie toscane: il 13,2%, secondo i dati, è a rischio di povertà o esclusione sociale. E sono molto diffuse le situazioni di disagio: il 15% delle famiglie ha difficoltà a riscaldare l’abitazione o a mangiare carne o pesce, il 12% non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 800 euro. Emerge anche che la quota di famiglie con Isee sotto 6.000 euro è pari al 6,4% in Toscana.
“Il rapporto – ha sottolineato l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli presentando il rapporto a Firenze – evidenzia alcuni elementi di criticità significativi: vediamo, per esempio, che le famiglie più in difficoltà sono quelle con minori, ed è un dato preoccupante perché i bambini dovrebbero rappresentare uno sguardo verso il futuro e non essere un indice di impoverimento.
Notiamo inoltre che il lavoro, anche quando c’è, non garantisce l’uscita dall’area della vulnerabilità, perché è spesso povero, precario”. Spinelli aggiunge che “il rapporto ci mostra che gli strumenti universalistici e ben strutturati adottati adottati sin qui hanno un effetto nel fronteggiare la povertà molto più forte delle misure parziali, come i bonus, o di quelle che restringono troppo la platea dei beneficiari: mi chiedo quali saranno i dati del prossimo rapporto, quando vedremo gli effetti del passaggio da una misura universalistica, come il reddito di cittadinanza, a una categoriale come l’assegno di inclusione”.

Scritto da: Redazione Novaradio