*
FIRENZE – La legge toscana sul suicidio assistito attualmente in discussione nel Consiglio regionale della Toscana – l’approvazione potrebbe arrivare anche in giornata- è una legge “necessaria” che “completa il lavoro svolto dalle commissioni e dai comitati etici delle singole Asl. Ne è convinta Mariella Orsi, membro di File – Fondazione italiana Leinterapia e componente del comitato etico dell’Asl Toscana Centro, l’organismo cui viene affidato il compito di valutare le richieste dei malati che chiedono di accedere al percorso di suicidio medicalmente assistito reso possibile a certe condizioni dalla sentenza 242/2029 della Corte Costituzionale.
“Come comitato etico noi ci fermiamo all’autorizzazione, dopo la valutazione della sussistenza delle quattro condizioni fissate dalla sentenza della Corte Costituzionale” ma la sentenza della Consulta a quel punto “ci blocca e diciamo loro ‘arrangiati’ “. Succede così che molti malati rimangono in attesa che le Asl forniscano loro gli strumenti concreti per la somministrazione dei farmaci o l’indicazione del medico che deve seguire la procedura. Un’attesa che può diventare di molti mesi, anche anni: come nel caso della donna affetta da Bpco, che aveva fatto richiesta di suicidio medicalmente assistito e che è deceduta nei giorni scorsi dopo aver inutilmente aspettato per 9 mesi una risposta dalla Asl. “Alcuni arrivano ad avere una attesa così lunga che poi si rivolgono alla Svizzera (deve il suicidio assistito è consentito): assurdo che abbiamo sentenze della Corte Costituzionale che non possiamo attuare perché manca la regolamentazione”.
La parte che norma la proposta di legge regionale, aggiunge ancora Orsi, è proprio è successiva all’autorizzazione dal parte del Comitato etico, per cui il Servizio sanitario regionale darebbe la possibilità di avere il farmaco e il medico disponibile per aiutare la persona che si autosomministrerà il farmaco, quindi è una legge che semplicemente regolamenta l’attuazione i quanto già previsto dalla sentenza della Consulta”.
Il tema del fine vita, che tanto suscita tensioni e polemiche politiche, è purtroppo talvolta ancora poco conosciuto: solo 3 persone su 10 si pongono il problema, e il cosiddetto “testamento biologico”, pur da anni previsto della leggi, è redatto solo da una piccola minoranza di persone. Per questo FILE, Fondazione italiana di leniterapia, offre un servizio di consulenza gratuito come redigere un testamento biologico, dove depositarlo, quale è la differenza tra disposizioni anticipate di trattamento e pianificazione condivisa delle cure. Il servizio è attivo con gli open day, ogni terzo venerdì del mese (dalle 9.30 alle 12.30 presso la sede a Firenze in Via Aretina 155/1).
Info e prenotazioni: 055 200 1212 (numero attivo dal lunedì al giovedì dalle ore 9 alle 16.30; il venerdì dalle ore 9 alle 15) oppure visitare https://www.leniterapia.it/event/open-day-sul-biotestamento/.