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FIRENZE – Potrebbe essere approvata già stasera la legge regionale toscana sul cosiddetto fine vita, più precisamente che regola le procedure di accesso al suicidio medicalmente assistito. In caso di approvazione la Toscana sarebbe la prima ad approvare una legge sul tema. E’anche il primo caso di una legge di iniziativa popolare discussa dal Consiglio, presentata dall’Associazione Luca Coscioni con il corredo di oltre 10 mila firme.
Dalla riunione di maggioranza di stamani il Pd esce convinto di portare a casa l’approvazione nonostante alcuni distinguo: a votare contro dovrebbero essere rimasti solo la consigliera De Robertis e il collega Pieroni – il voto in ogni caso sarà palese. Assicurato l’appoggio di Italia Viva, che si vedrà approvato un ordine del giorno per il potenziamento delle cure palliative e degli hospice.
Dall’opposizione arriverà anche il voto favorevole del M5s: “Una legge che garantisce un diritto sancito della Consulta e che da una risposta di umanità a tanti malati” ha detto la capogruppo Irene Galletti.
Rimangono fortemente contrarie le opposizioni, con Forza Italia in testa: il consigliere Marco Stella, che ha presentato 37 emendamenti tra cui uno che introduce l’obiezione di coscienza, ribadisce la sua convinzione: si tratta di una materia che non è di competenza regionale, e la legge risponde a ragioni politiche e elettorali.
In concreto la legge interviene sulla situazione che dei malati cui viene riconosciuta la sussistenza delle 4 condizioni fissate dalla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale (malattia terminale, sofferenza insopportabile, dipendenza da cure esterne per la sopravvivenza, piena capacità di volere), fissando procedure omogenee e tempi certi per l’accesso e la somministrazione dei farmaci, come spiega Enrico Sostegni, Pd e presidente commissione sanità.