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Giulia Magrini, Slc Cgil
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FIRENZE – Presidio e corteo stamattina a Firenze dei lavoratori di Telco Soluzioni Digitali, azienda che lavora in appalto nel settore delle telecomunicazioni: impiantistica di rete, riparazione guasti di rete e interventi sostituzione cavi di rete telefonica, “per esigere le risposte concrete che ai lavoratori sono dovute, come dovute sono le mensilità che non hanno riscosso, e per denunciare una situazione gravissima”. Lavoratori e sindacati si sono dati appuntamento oggi alle 10.30 sotto la Prefettura e in seguito si sono mossi in corteo fino alla Regione in piazza Duomo per un ulteriore incontro alle 12 e un presidio.
I dipendenti dell’azienda, che ha uno dei suoi cantieri più grandi a Campi Bisenzio, in via fratelli Rosselli, con circa 50 lavoratori, e diversi altri in Toscana (Siena, Arezzo, Vicopisano, Grosseto) per un totale di circa 400 addetti in regione, sono infatti “ancora in attesa del pagamento della tredicesima mensilità e dello stipendio di dicembre e l’azienda non solo non dà risposte concrete a loro e alle organizzazioni sindacali, ma è sostanzialmente sparita; con il passare delle ore, oltretutto, la situazione si aggrava e apprendiamo che ieri mattina sono stati sequestrati circa 40 furgoni dal cantiere in quanto non sarebbe stato pagato il noleggio”, spiegano Elena Aiazzi (Cgil Firenze) e Giulia Magrini (Slc Cgil), intervistata stamani anche a Novaradio.
“Non riteniamo accettabile – concludono – che si venga meno al principio per cui le persone che lavorano debbano essere pagate e meno ancora riteniamo accettabile che i lavoratori subiscano scelte scellerate e le conseguenze di operazioni poco trasparenti, come lo è stata quella di settembre 2024 di vendita di Telco Soluzioni Digitali da parte del gruppo Nextaly a Telnet. Il settore delle telecomunicazioni già vive una crisi sistemica da cui il mondo degli appalti di rete spesso rimane schiacciato; non possiamo più permettere che i lavoratori che rappresentiamo siano preda di operazioni opache. Chiediamo con forza che le istituzioni intervengano per trovare rimedio a una situazione insostenibile che già è sfociata nell’indecenza. Come territorio siamo di fronte all’ennesimo disastro occupazionale dovuto a una gestione irresponsabile e inadeguata, figlia della rincorsa al massimo profitto. Ci opporremo con tutte le nostre forze”.