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FIRENZE – Tempi di rilascio del permesso di soggiorno troppo lunghi, molti mesi, a volte oltre un anno: è il motivo della protesta promossa oggi a Firenze da 22 associazioni, che hanno dato vita a un presidio davanti all’ufficio immigrazione della Questura.
Al termine del presidio, a cui hanno partecipato decine di persone, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal questore Fausto Lamparelli, che “ha riconosciuto le gravi problematiche strutturali dell’ufficio immigrazione e si è impegnato a elaborare delle proposte di riorganizzazione, proponendo un nuovo incontro per l’11 febbraio”. “Dopo anni in cui è stata impossibile l’interlocuzione con la questura siamo soddisfatti che il nostro presidio abbia consentito l’apertura di un confronto”, spiegano i rappresentanti delle associazioni coinvolte.
“I procedimenti per il rilascio, il rinnovo, la conversione dei titoli di soggiorno – aveva spiegato durante il presido Marzia Frediani, presidente di Arci Firenze – hanno tempistiche che vanno ben oltre i termini previsti dal Testo unico dell’immigrazione: tutto questo provoca una profonda incertezza dal punto di vista giuridico, e soprattutto rappresenta un grave danno dal punto di vista del riconoscimento dei diritti civili e sociali”. Secondo Frediani “purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo peggioramento del servizio: sempre più frequenti sono le testimonianze di utenti dei nostri servizi che ci descrivono la Questura come un luogo dove risulta sempre più difficoltoso trovare adeguate risposte alle loro legittime richieste”. Dunque, conclude la presidente provinciale dell’Arci, “non è più accettabile vedere persone, spesso con bambini o comunque minori in coda per ore e ore davanti alla Questura, per ottenere un appuntamento, poi fissato a distanza di mesi e mesi, molto spesso anche ben oltre l’anno”.
“La legge prevede che i tempi di rilascio siano di 60 giorni, qui si arriva anche ad attese di due anni. È una problematica che a Firenze riguarda migliaia di persone”, aggiunge Ilaria Lani della Cgil Firenze. “Oltre ai tempi di attesa ci sono anche i costi del permesso di soggiorno. Chiediamo al Governo un impegno chiaro su questo tema”, ha detto Mamadou Sall.