FIRENZE – Un 30enne è stato sottoposto a fermo con l’accusa di tentato incendio aggravato dalle finalità eversive per l’azione incendiaria alla caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo avvenuta nella notte tra il 12 e il 13 gennaio scorsi. L’uomo, si spiega in una nota della procura, “risulta aderente all’area antagonista radicale fiorentina vicina a circuiti anarchici ed il reato risulterebbe essere stato commesso mentre questi si trovava in regime di arresti domiciliari con controllo elettronico”.
Secondo quanto si apprende, l’uomo era finito ai domiciliari con braccialetto elettronico a febbraio scorso con l’accusa di aver attentato alla sicurezza della linea ferroviaria dell’Alta velocità tra Firenze e Bologna con l’aggravante del terrorismo. Per l’accusa l’8 agosto 2023 avrebbe sabotato una cabina elettrica mandando in tilt per ore la circolazione ferroviaria.
L’arresto è stato eseguito nelle prime ore di oggi dai militari del Ros insieme a quelli del comando provinciale dei carabinieri di Firenze, che hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda di Firenze. “Particolarmente utile” alle indagini, si spiega, “è risultata la minuziosa analisi di centinaia di sistemi di video-sorveglianza esistenti nell’area interessata dagli eventi”.
L’azione incendiaria alla caserma, che si trova nel centro della cittadina del Mugello, si spiega nella nota della procura, è stata messa a segno intorno alle 2 del 13 gennaio: dalle immagini delle telecamere, si vedeva “un giovane, con il viso parzialmente travisato dal cappuccio del giubbotto” che si avvicina al portone della caserma, tira fuori da una busta capiente “un contenitore colmo di liquido altamente infiammabile, avvolto da una felpa intrisa del medesimo liquido e, dopo aver appiccato l’incendio”, si allontana a piedi. “Solo il provvidenziale intervento di alcuni militari” che erano nella caserma, accortisi delle fiamme “che avevano già completamente avvolto l’ingresso e con l’ uso di estintori, consentiva di domare le fiamme scongiurando più gravi conseguenze”.
Gli investigatori nel giro di 24 ore, sono riusciti a raccogliere, si evidenzia, “un quadro gravemente indiziario a carico del giovane coinvolto nei fatti, per il quale, alla luce del ritenuto pericolo di fuga, veniva emesso il provvedimento di fermo”.