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FIRENZE – Quale l’impatto delle riforme istituzionali dell’attuale maggioranza – dall’autonomia differenziata al premierato – sulla “forma di governo” e la “Costituzione materiale” del nostro paese? Quali le incongruenze già rilevate dalla Consulta e quali le potenziali criticità? Quali le conseguenze in rapporto all’Unione Europea e al suo ordinamento? Quale la dei referendum su cui deve esprimersi la Corte Costituzionale?
A questi e ad altri interrogativi punta a rispondere il ciclo di incontri organizzato dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea (ISRT) in collaborazione con i dipartimenti DSG, DSPS, SAGAS e FORLILPSI dell’Università di Firenze: cinque incontri, dal 17 gennaio fino al 7 aprile, che vedranno l’intervento di relatori d’eccezioni, tra cui l’ex premier ed ex presidente della Commissione UE Romano Prodi, l’ex ministro Carlo Trigilia, e il presidente emerito da Corte Costituzionale Ugo De Siervo.
Quest’ultimo sarà il protagonista della “lectio” del primo incontro, venerdì prossimo alle 16 presso Villa Ruspoli (piazza Indipendenza) a Firenze, dal titolo “Costituzione, autonomia differenziata e premierato“. Questi gli incontri successivi: “La frattura Nord/Sud: questione settentrionale” e sanità”, lettura storica con i docenti Unifi Chiara Giorgi e Filippo Sbrana (5 febbraio, via San Gallo); “Presente e futuro dell’Europa”, lectio di Romano Prodi (12 marzo, ore 16, Polo scienze sociali di Novoli); “Ascesa e declino delle regioni con Carlo Trigilia e Gianfranco Viesti (21 marzo, ore 16.00, Polo scienze sociali di Novoli); “Regioni e welfare state: politiche sanitarie, sociali e del lavoro, con Valeria Fargion e Giustina Orientale Caputo (7 aprile, ore 16, Polo didattico centro storico di via Laura).
“Mettiamo le mani nel piatto della stretta attualità Perché il nostro Istituto si occupa non solo di resistenza ma di età contemporanea, secondo una prospettiva di studio e ricerca” spiega a Novaradio il presidente dell’ISRT Vannino Chiti, che però aggiunge: “L’autonomia differenziata è stata sostanzialmente svuotata dalle recenti sentenze della Corte Costituzionale, il referendum nel caso servirà a capire se la parte residuale può essere ancora ricomposta in un una visione organica”. E sul premierato lancia l’allarme: “Modifica il principio di rappresentanza su cui si fonda la nostra Costituzione e rischia di incidere su libertà e democrazia”. Così come sul “ddl sicurezza”: “Quando il dissenso si trasforma in reato il confine le democrazie e l’autoritarismo si assottiglia”.