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FIRENZE – Lo scrittore e drammaturgo fiorentino Stefano Massini è il nuovo direttore artistico del Teatro della Toscana, che comprende, oltre al Teatro nazionale della Pergola, il Teatro di Rifredi e l’Era di Pontedera (Pisa). L’annuncio è stato dato sabato scorso dalla sindaca di Firenze e presidente del cda Sara Funaro che ha parlato, più che di nomina, “di un lungo corteggiamento artistico”. Vincitore di 5 Tony Award, l’Oscar del teatro, con la ‘Lehman Trilogy’, con i suoi spettacoli portati in 56 Paesi, Massini va a colmare un vuoto che durava da oltre un anno, dopo l’addio di un altro Stefano, Accorsi. “Il teatro può e deve essere motore di messaggi che arrivano sul territorio, per una cultura davvero senza barriere. Stefano Massini questo impegno e questi valori li ha nel suo dna, ha la forza, l’entusiasmo e la passione per condurre insieme a noi questa avventura”, ha aggiunto Funaro.
Il neo direttore artistico ha sottolineato la volontà di portare il teatro nella città. “Uno dei primi progetti che ho in mente è una grande scuola popolare gratuita di scrittura, con persone di ogni età che con il loro quaderno, si siedano, ascoltino, scrivano qualcosa che ci consegneranno, così che potremo raccogliere ‘le cose che la città scrive”. Ma non solo. “Voglio incontrare tutti gli studenti degli istituti di istruzione dell’area metropolitana di Firenze e di Pontedera, andare nei centri anziani, nelle biblioteche di quartiere”. E, ancora, “ho intenzione di collaborare con il carcere di Sollicciano, con Careggi e il Meyer”, perché “il teatro deve andare dentro la città. Se questo significa fare uno spettacolo in meno ma andare a contatto con la gente, credo saranno comunque risorse ben spese”. A proposito di spese, Massini, che ha deciso di decurtarsi del 20% la paga rispetto al suo predecessore, “un valore aggiunto fondamentale”, ha rimarcato Funaro, non si è esposto sul tema dei finanziamenti. “Esulano dalle competenze di direttore artistico. Non ho competenze di tipo manageriale e mi guardo bene dal simularle”. Tuttavia, “confido molto sul mandato forte che mi è stato dato affinché tengano d’occhio il lavoro che provo a fare”. In modo che, “qualora necessitasse di risorse in più, sappiano valutare se le merita”.