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TOSCANA – Il 68% degli psicologi in Toscana ha riscontrato fra gli adolescenti un aumento delle richieste di assistenza, soprattutto per ansia (l’87%), problemi relazionali (1’83%) e dipendenze digitali (il 68%). E’ quanto emerge dall’ultimo report sulla salute psicologica dei toscani e delle toscane, condotto tramite questionario online rivolto agli iscritti all’Ordine degli Psicologi della Toscana, in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria (Dipartimento Neurofarba) dell’Università di Firenze, realizzato raccogliendo i dati di 644 psicologi di tutte le province toscane.
Per i giovani adulti il quadro è altrettanto problematico che fra gli adolescenti: il 62% degli psicologi ha riscontrato un aumento delle richieste, e per i bambini, il 51% ha constatato un aumento delle richieste di supporto. Lo studio evidenzia come siano particolarmente diffusi tra i più giovani i disturbi alimentari.Emergono come molto diffuse forme di dipendenza legate a uso di tabacco, uso di alcol, uso di Internet ed uso di psicofarmaci – quest’ultimo anche fra gli anziani.
Questi dati confermano una situazione già nata prima del Covid e accentuata dalla pandemia, la cui coda si fa ancora sentire”, ha commentato la presidente dell’Ordine, Maria Antonietta Gulino, secondo cui i giovani “spesso arrivano all’adolescenza con criticità relazionali, familiari e scolastiche che possono compromettere la loro crescita. Tuttavia, evidenzia Gulino, “sono gli stessi giovani adulti e adolescenti a chiedere sostegno psicologico, superando di fatto un tabù sociale che sembrava duro a morire”. Di fronte a questa richiesta, secondo Gulino va implementato ancora di più il servizio dello “psicologo di base”, previsto da una apposita legge regionale e avviato in via sperimentale con l’assunzione dei primi otto psicologi.
D’accordo il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “L’impegno è fare in modo che nei prossimi mesi tutti i territori della Toscana possano avere lo psicologo di base. Noi metteremo tutte le risorse che servono”.