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FIRENZE – Due morti in 10 giorni: è il drammatico bilancio registrato nel carcere fiorentino di Sollicciano nel corso di queste ultime festività. Il 23 dicembre è morto in carcere un 28enne somalo, Mohammed Wardi Ahmed (le cause sono ancora da accertare, probabilmente un eccessiva assunzione di farmaci e alcol), mentre il 3 gennaio scorso a togliersi la vita è stato un giovane di 25 anni originario dell’Egitto, affetto da problemi di natura psichica e seguito dai servizi sanitari.
Immediata stavolta la reazione da parte della politica e delle istituzioni: “Quanto accaduto” a Sollicciano “purtroppo non mi meraviglia. Sono anni che dico che va chiuso perché è inumano e indecoroso” ha dichiarato il garante regionale Giuseppe Fanfani. Sulla stessa linea la sindaca di Firenze, Sara Funaro: “Sono anni che sto dicendo che l’unica soluzione per il carcere di Sollicciano è quello di demolirlo e ricostruirlo completamente, le condizioni” del penitenziario fiorentino “sono disumane”. “Il mio auspicio – ha aggiunto – è che il governo possa prestare attenzione e dare quelle risposte che da tanto, troppo tempo stiamo chiedendo”. Il governatore Giani ha detto di voler chiedere un incontro al Ministro della Giustizia Nordio.
“Una sollecitazione comprensibile ma poco realizzabile” quella delle demolizione-ricostruzione per Emilio Santoro, dell’associazione L’Altrodritto, secondo cui gli ultimi casi non fanno altro che evidenziare la disumanità delle condizioni detentive della struttura, le difficoltà di assicurare le cure necessarie ai malati psichici da parte della sanità carceraria, e il tema della mancata applicazione di misure alternative: “Anziché destinare le persone con malattia psichica in strutture sanitarie fuori dal carcere abbiamo creato delle sezioni psichiatriche in carcere, di fatto contravvenendo il detto della Riforma Basaglia”. L’associazione intanto sta proseguendo nel patrocinare i ricorsi dei detenuti contro le condizioni di inumana detenzione (ex art. 3 CEDU) che già in passato hanno portato ad importanti sconti di pena e ordinanze di trasferimento: “Finora però, ad ogni trasferimento, il posto veniva occupato da un nuovo detenuto. Provvedimenti cui ci siamo opposti, e ora la Magistratura di sorveglianza sta iniziando a darci ragione, imponendo al DAP di provvedere al miglioramento delle condizioni”
La situazione a Sollicciano, da anni afflitto dai noti problemi di invivibilità, carenza di personale e servizi, è tornata ad essere allarmante anche sul fronte sovraffollamento: 511 i detenuti complessivi, che rispetto ai posti effettivamente disponibili (al netto delle sezioni chiuse per lavori) registrano un tasso di sovraffollamento del 132%. il tutto aggravato dal fatto che da diverse settimane la direttrice Antonella Tuoni è in malattia, e solo pochi giorni fa dal DAP è arrivato il provvedimento di nomina di due vicedirettori stabili, mancanti da anni. Manca anche il nuovo Garante dei detenuti: quello uscente è in regime di “prorogatio” da 6 mesi, in attesa dalla nomina del successore da parte del Consiglio Conunale, ma il bando ancora non è uscito. Nei prossimi giorni invece è attesa una nuova visita in carcere della Commissione consiliare politiche sociali.