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FIRENZE – Ottomila firme per chiedere le dimissioni di Lorenzo Bani, presidente del parco di san Rossore, per non aver impedito ed anzi aver avallato il maxi-progetto della base militare dei reparti speciali dei Carabinieri nell’area ex Cisam all’interno dell’area del Parco che prevede tra le altre, l’abbattimento di migliaia di alberi. A mostrarle “fisicamente” in piazza ieri a Firenze, incollate su un lungo striscione in piazza, e consegnarle fisicamente agli uffici della Regione Toscana sono stati ieri i rappresentanti del Coordinamento No base né a Coltano né altrove di Pisa, da mesi in mobilitazione. “Bani a ottobre 2023 ha firmato il verbale di chiusura del tavolo interistituzionale, impegnandosi a vigilare sull’iter di costruzione della base, salvo poi disattendere completamente questo impegno e non condividendo alcuna informazione con i cittadini e le cittadine che vivono quotidianamente il parco” denuncia il Coordinamento, secondo cui “il progetto della nuova base militare è emblematico di come si possa passare sulle teste della popolazione, lasciata all’oscuro dei reali progetti della nuova infrastruttura nella totale assenza di trasparenza, e come si possa mettere a repentaglio la sicurezza collettiva delle persone e l’integrità dell’ambiente a favore di chi fa affari sull’economia di guerra”.
Un progetto fortemente voluto dal governo ma che sta andando avanti nell’opacità e nel silenzio delle istituzioni regionali: “Un’opera che costerà complessivamente 520 milioni di euro, di cui sono già stati stanziati 8 milioni di euro per affidare la progettazione del I lotto” ricorda Fausto Pascali, del Coordinamento.
Per tornare a denunciare l’incompatibilità del progetto il Coordinamento dà appuntamento a tutti i cittadini per domenica prossima22 dicembre, nell’area ex Cisam di San Rossore, al sentiero dei Tre Pini, per mostrare carte alla mano cosa comporterà per gli alberi del Parco la costruzione della base.