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Esplosione Calenzano, in centinaia in piazza. “Morire per lavorare è inaccettabile” – AUDIO/FOTO

today11/12/2024

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    Juri Pellegrini, autotrasportatore collega di alcune vittime

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    Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano

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    Sara Funaro, su riposizionamento dell’impianto

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    Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato

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    Bernardo Marasco, Manifestazione – 11122024

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    Alcuni lavoratori partecipanti alla manifestazione

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FIRENZE – Si è aperta con la lettura dei nomi delle cinque vittime, Vincenzo Martinelli Carmelo Corso, Franco Cirelli, Davide Baronti e Gerardo Pepe, seguita da un minuto di raccoglimento concluso da un lungo applauso la manifestazione di questo pomeriggio a Calenzano (Firenze) davanti al municipio, in ricordo dei morti al deposito Eni di lunedì mattina. Alcune centinaia i partecipanti in piazza Vittorio Veneto per l’iniziativa promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che per oggi hanno indetto uno sciopero a livello provinciale.

Oltre ai rappresentanti sindacali, presenti anche numerosi amministratori della Piana fiorentina e lavoratori di Buzzi cementificio, Richard Ginori, Sammontana, Leonardo Fin meccanica Campi, Hitachi Rail Pistoia, Electro System, Gilbarco, Unicoop.

“È il fatto più grave accaduto dal Dopoguerra nel nostro territorio”, ha detto il sindaco di Calenzano (Firenze) Giuseppe Carovani,  che ha aggiunto: “Serve aprire una riflessione sul contesto dove è avvenuto” l’incidente “e sulle conseguenze”. Carovani ha ribadito “la necessità di aprire un tavolo di confronto su questo tema. La Piana è un luogo dove mettere ancora nuove cose, compreso un aeroporto?”, parole seguite da un applauso dei partecipanti. “Occorre una riflessione sul modello di sviluppo, che va cambiato con forza, presto, subito”.

“Come Città metropolitana siamo disponibili ad avviare una discussione, è chiaro che i territori stanno cambiando negli anni: è necessario sempre ripensare all’assetto dei territori”, ha detto la sindaca della città metropolitana di Firenze Sara Funaro. Sulle mosse del governo per garantire più sicurezza ai lavoratori, ha concluso Funaro, “ad oggi sul tema dei cantieri a me non risulta ci siano grandi passi, penso che noi abbiamo la responsabilità come istituzioni di fare quello che possiamo a livello locale e mantenere alta l’interlocuzione perché questo sia una priorità assoluta anche per il governo”.

“La strage di Calenzano arriva a soli dieci mesi di distanza dall’Esselunga di via Mariti. Non possiamo dire che è casualità: c’è un problema sicurezza che va prontamente affrontato sul nostro territorio, c’è un mancato investimento delle strutture all’interno dello stabilimento, c’è una mancata formazione, ci sono mancati controlli ispettivi. Ci sono tanti attori che hanno l’obbligo di rispondere al tema della sicurezza, anche il sindacato è uno di questi attori. Quando andiamo a lavorare dobbiamo farlo con la certezza che torniamo a casa”,  ha dichiarato il segretario generale Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi, a margine della manifestazione. “Esselunga e Eni sono due grandi aziende leader dei loro settori, qui si inserisce il meccanismo degli appalti e subappalti – ha aggiunto -. Quando la casa madre delega e appalta ad altri piccoli imprenditori la catena e la filiera del controllo può venire meno”.

“Gli incidenti mortali crescono in tutta Italia, sono frutto di una dimensione produttiva che cerca di risparmiare sul lavoro. Noi a Firenze abbiamo una particolarità, che questi incidenti avvengono con grandi commettenti, Esselunga ed Eni che sono realtà con cui è indispensabile costruire un elemento di miglioramento delle condizioni di produzione. Serve convocare i grandi player privati che hanno grandi cantieri, noi lì vogliamo costruire elementi di massima garanzia. Questi incidenti stanno avvenendo nei luoghi in cui grandi gruppi introducono elementi di interferenza con altre realtà”, ha dichiarato il segretario generale della Cgil Firenze Bernardo Marasco. Marasco ha evidenziato che “tutte le volte che spacchettiamo il lavoro, che ci sono appalti, bisogna avere maggior attenzione, invece lì si crea uno scaricabile di responsabilità. Fino a che ci sono i fari mediatici è tutto un parlare, appena c’è da fare un lavoro vero e c’è da convocare aziende, allora non è più la priorità. Invece per noi del sindacato è la priorità”. “Morire per lavorare è inaccettabile – ha concluso -. In questi mesi non è stato fatto molto, non sono stati implementati gli organici per i controlli, non siamo intervenuti sulla precarietà del lavoro. Tutte queste vicende sono situazioni che si creano quando il lavoro è diviso”.

“A Firenze sono successe due tragedie in 10 mesi su 4 grandi tragedie sul lavoro a livello nazionale. Si può arginare il problema con più controlli. Serve assumere ispettori, fare controlli in tutte le aziende e attività produttive perché qui si sta violando la normativa sulla sicurezza”, ha dichiarato il segretario toscano della Uil Paolo Fantappiè.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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