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CALENZANO – Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione di stamattina in una raffineria Eni a Calenzano sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. E’ quanto si apprende dagli inquirenti. L’area in cui è avvenuta la deflagrazione è stata posta sotto sequestro. Grave ed ancora provvisorio il bilancio, che parla di due morti, nove feriti (di cui 3 in codice rosso) e tre dispersi. La colonna di fumo è visibile anche dai comuni vicini, sul posto il sistema di regionale di emergenza sanitaria, vigili del fuoco e forze dell’ordine. L’esplosione è stata avvertita anche in centri distanti dal luogo dove è avvenuta. “Arpat comunica che non ci sono rischi per la salute”. Lo fa sapere il Comune di Calenzano con un post sulla pagina Facebook.
“Ferrovie e Autostrada – aggiunge il Comune – regolarmente riaperte”. Sempre il Comune di Calenzano, fa sapere che non si registrano problemi di potabilità sull’acqua del pubblico acquedotto: “Publiacqua Spa informa i cittadini dei Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato che, in merito all’incidente verificatosi questa mattina all’impianto Eni di Calenzano, non si registrano problemi di potabilità sull’acqua del pubblico acquedotto. Publiacqua proseguirà comunque a monitorare l’evolversi della situazione anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, a garanzia della qualità dell’acqua erogata”. Anche la prefettura di Firenze informa “che è stato dichiarato cessato l’allarme e che a partire dalle ore 16 è stato interrotto l’avviso It alert’, scattato stamani per il rischio inquinamento a seguito dell’esplosione nel sito Eni di Calenzano.
Tra i nove feriti per l’esplosione al deposito Eni di Calenzano tre sono in codice rosso gli altri sei sono codici verdi. È quanto si spiega dall’Azienda sanitaria Asl Toscana centro. I traumi, si precisa, sono da bruciature e per l’onda urto causata dall’esplosione. Dei tre codici rossi uno è stato portato all’ospedale Cisanello di Pisa, al centro grandi ustionati, gli altri due a Careggi. In particolare uno dei feriti portati a Careggi in codice giallo è stato poi riqualificato come codice rosso.
“Stavo lavorando, ho sentito un boato e i vetri delle finestre sono schizzati sul mio volto provocandomi ferite alla fronte, per fortuna non gravi. Sapevamo che quest’area era pericolosa, ma non fino questi punto”. A parlare è Nicolas Magnolfi, 29 anni, un operaio che stamattina stava lavorando in un’azienda di prodotti chimici a 50 metri dall’incidente avvenuto nella raffineria Eni a Calenzano. Nicolas ha detto di essersi conto di “quanto era successo solo una volta che – spiega – ho visto il fuoco dappertutto e la nube di fumo. Poi sono subito scappato via”.
“E’ venuta giù la palazzina adibita a stazione di rifornimento dove si è verificata l’esplosione, e questa ha fatto crollare anche parte della palazzina direzionale. I vigili del fuoco stanno ancora cercando i tre dispersi proprio nella palazzina crollata dove è avvenuta l’esplosione. E’ un evento drammatico che fa venire alla mente la tragedia di via Mariti”, ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni.
La procura di Prato ha aperto un inchiesta “per appurare eventuali responsabilità penali” e ha delegato le indagini al comando provinciale di Firenze dei carabinieri. Nominati anche, spiega sempre la procura, “alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell’esplosione”.
Il rogo è stato domato dalle numerose squadre dei Vigili del Fuoco accorse sul posto: tutte quelle disponibili a Calenzano e Firenze Ovest, oltre a rinforzi da Prato, Pistoia e Lucca. I Vigili del Fuoco hanno prima intercettato e isolato la flangia di rifornimento da cui si sarebbe originato il rogo (quindi interrompendo il flusso di carburante), poi si sono dedicati allo spegnimento dell’autobotte, delle pensilina e del carburante fuoriuscito. Ancora da chiarire le causa ultima del rogo: un errore umano o un malfunzionamento dei meccanismi di rifornimento le ipotesi.
Il Comune di Calenzano, a seguito dell’esplosione nel deposito Eni, ha proclamato il lutto cittadino per la giornata odierna e per domani. Tutti gli eventi in programma sono sospesi e la civica Biblioteca resterà chiusa al pubblico oggi, oggi e domani chiusi poi il palazzetto dello sport e la piscina comunale. In accordo con la Prefettura e l’unità di crisi, si spiega su Fb, ha dato poi “indicazione alle aziende con sede all’interno dell’area interessata dall’incidente (via Di Le Prata, via del Pescinale, via Erbosa) di terminare il turno in corso e non attivare il turno pomeridiano”.