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FIRENZE – Un omaggio sui generis a San Francesco d’Assisi, un atto d’amore verso la natura ma anche atto d’accusa del potere e dei potenti che piega al suo interesse l’ambiente e il bene collettivo. La compagnia compagnia Teatrale Fo-Rame porta di nuovo a Firenze, a 22 anni di distanza, Lu Santo Jullare Francesco , ultima grande opera teatrale “politica” che il premio Nobel 1997 dedicò alla rivoluzionaria figura del “poverello” che riformò la Chiesa.
Lo spettacolo, in scena stasera al Teatro dell’Affratellamento di Firenze, è promossa dal comitato cittadino ‘No comando Nato né a Firenze né altrove‘, con l’esplicito scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica cittadina sulla mobilitazione contro il progetto di ospitare nella caserma Predieri di Rovezzano il nuovo Comando Nato per il Sud Europa, e rilanciare il tema di Firenze città di pace.
“Francesco ai suoi tempi si batteva contro i potenti e l’impero, otto secoli dopo siamo ancor aa combattere contro altri tipi di impero” Mario Pirovano, collaboratore storico della compagnia e interprete sul palco del “Lu Santo Jullare Francesco”. Dopo tutele battaglie fatte con Dario e Franca su questi temi, dalla battaglia contro la caserma Dal Molin in poi – ha detto – mai mi sarei aspettato di essere a Firenze per una cosa del cenere. E mi stupisce che non se ne parli”.
In realtà la mobilitazione dell’Assemblea no base Nato di Firenze continua: “Stiamo preparando un esposto all’Unesco contro l’installazione della base Nato e chi verrà allo spettacolo potrà firmare la petizione che abbiamo preparato” spiega Vania Valoriani del comitato No Base.
Lo spettacolo è a ingresso libero, con un’offerta volontaria che sarà devoluta a Fuori Binario e un contributo che andrà al CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali), per le spese processuali dei lavoratori che si rifiutano di far partire navi cariche di armi e Operazione Colomba At-Tuwani-Palestina, che con i suoi volontari presenti in un villaggio della Cisgiordania fa operazione attiva di interposizione e riduzione dei conflitti con le vicina colonia israeliana, come ha spiegato Elisa Marcheselli di Operazione Colomba.