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FIRENZE – Uno sguardo inedito e laico sulla Sacra Famiglia e su una delle maternità più celebri della storia, quella di Maria, madre di Gesù, con le parole di un ateo convinto, Erri De Luca per riflettere attorno a uno degli archetipi culturali più fondativi della nostra società. Si intola “In nome della madre” lo spettacolo che venerdì 6 e sabato 7 dicembre alle 21.00 va in scena in prima toscana al Teatro Cantiere Florida di Firenze nell’ambito della stagione di prosa a cura di Elsinor Centro di Produzione Teatrale.
Diretta da Danilo Nigrelli, Patrizia Punzo porta in teatro il racconto dei nove mesi di gravidanza di Maria, in ebraico Miriàm, dal punto di vista di lei stessa: una ragazzina alle prese con un evento molto più grande di lei. De Luca, profondo conoscitore dell’ebraico antico e delle Sacre Scritture nonché ateo dichiarato, si mette nei panni di un’adolescente vissuta più di duemila anni fa per farne un ritratto intimo, rispettoso e amorevole, dal concepimento alla nascita del figlio, che mette in risalto tutta la sua forza, tenacia e fede.
La vicenda la conosciamo bene o, almeno, crediamo di conoscerla. È uno dei momenti fondanti della religione cristiana. L’angelo, i pastori, la stella cometa, il bue e l’asinello sono parte di un immaginario condiviso da tutti, credenti e non, ma qui vengono presentati in una forma unica dal momento in cui De Luca sceglie di affrontare la vicenda attraverso gli occhi di Maria stessa. “In nome della madre” è un testo che apre diversi spunti di riflessione: all’amore tra Maria e Giuseppe, che emerge come sentimento tenero e allo stesso tempo molto terreno, fanno da contrappunto la discriminazione e l’esclusione sociale subite dalla Sacra Famiglia per eccellenza, percepita dai suoi contemporanei come strana, inaccettabile, fuori dalla legge. Maria è considerata un’adultera, Giuseppe uno stupido, il bimbo è il frutto del peccato. Una Strana Famiglia che con le proprie scelte si è posta fuori dalla comunità dove è sempre vissuta, diventando extra-comunitaria, diversa.