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FIRENZE – Una lettera firmata da sedicenti “lavoratori ex Gkn” mette sotto accusa il Collettivo di fabbrica e il suo progetto di reindustrializzazione dello stabilimento: la proto-cooperativa GFF viene definita “fantasiosa”, il piano industriale “inesistente”, e gli 1,3 milioni raccolti dall’azionariato popolare definito “presunto”, lo stesso Collettivo composto da un pugno di operai. Si accusa poi il Collettivo di aver utilizzato co poca trasparenza i fondi di solidarietà raccolti, e di aver sempre detto no compreso la la cassa integrazione che sarebbe stata proposta nel 2021.
Accuse rispedite al mittente dal collettivo di fabbrica, che giusto domenica ha riunito oltre 1.000 persone in piazza Poggi per la giornata di mobilitazione “Sarà festa o sarà rabbia”, nel corso della quale l’assemblea degli “azionisti popolari” ha espresso la volontà di andare avanti nella strada della assemblea permanente, con l’obiettivo di perseguire la reindustrializzazione tramite lo strumento della futura legge regionale sui consorzi pubblici.
“Non sappiamo neppure chi scrive questa lettera anonima ma sappiamo che questo meccanismo di lettere ad orologeria va avanti ogni volta che la lotta muove qualche passo” la replica del Collettivo, che ribatte punto su punto ad accuse: “Il nostro percorso è tutto documentato è perfettamente trasparente, nella lettera invece tante inesattezze e insinuazioni” sottolinea Dario Salvetti a Novaradio, rilanciando l’azione del Collettivo: “Andiamo avanti, la nostra battaglia prosegue con la mobilitazione sociale a partire dallo sciopero generale del 29 novembre prossimo”.