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LIVORNO – Dopo anni di lavori, la completa ristrutturazione di due interi padiglioni del carcere Livornese delle Sughere è finita da sei mesi ma i nuovi locali non sono stati aperti né collaudati, perché i presentano gravi difformità rispetto al progetto. Per cominciare, il corridoio di accesso alle nuove sezioni è stato giudicato pericolante e quindi andrà rifatto, ma ci sono anche altri “errori clamorosi”: celle sono troppo strette; porte dei bagni si aprono al contrario, scale antincendio che vanno a finire nelle sezioni di alta sicurezza; mancano poi del tutto le previste centrali termica ed elettrica.
Una situazione paradossale, di cui si sono resi conto in un recente sopralluogo il garante dei detenuti di Livorno Marco Solimano che assieme al garante regionale Giuseppe Fanfani stanno preparando un esposto alla magistratura: “Sia fatta chiarezza su questi lavori, perché potrebbe paventarsi anche l’ipotesi di danno erariale. Abbiamo padiglioni fermi da sei mesi e chissà quanti altri mesi staranno fermi senza poterli utilizzare” dice Solimano parlando ai microfoni di Novaradio per la rubrica dedicata al carcere “Il cielo e la stanza”.
L’empasse impedisce il trasferimento dei detenuti nelle nuove sezioni, costringendo i circa 120 reclusi delle sezioni di media sicurezza a vivere ammassati in celle vecchie e fatiscenti, in 3 per 9 metri quadrai, senza separazione tra zona cucina e bagno: “Condizioni indecenti” da punto di vista igienico-sanitario , dice ancora Solimano: “L’ho segnalato anche alla ASL, quelle sezioni per me andrebbero chiuse del tutto” .