FIRENZE – Palazzo Vecchio si appresta ad aprire le sua porte al G7 del Turismo: in agenda dei grandi della terra temi quali turismo e opportunità di sviluppo socioeconomico, capitale umano — lavoro, inclusione e competenze, digitalizzazione e intelligenza artificiale.
A livello locale invece si discute soprattutto del tema della “sostenibilità” e degli effetti negativi dell’overturism in una città che richiama qualcosa come 11 milioni di visitatori l’anno, e si chiede alle istituzioni – a vari livelli – ad intervenire a tutela della residenza e della vivibilità. E così l’ex sindaco e ora europarlamentare Dario Nardella dal “controvertice” organizzato a Firenze invoca una “regolamento europeo” per gli affitti turistici, mentre la sindaca Sara Funaro chiede una “legge speciale” sul modello di Venezia anche per Firenze, annunciando al tempo stesso un decalogo per il turismo sostenibile e una stretta contro le “keybox”, le cassettine per l’auto check-in assurtre simbolo dell’esplosione degli Airbnb e finite nel mirino lo scorso fine settimana di un flash mob degli attivisti dell’associazione “Salviamo Firenze”.
Un vertice “chiuso” e di “palazzo”, che non si occupa dei problemi e delle questioni reali, che chiude gli spazi dentro e intorno Palazzo Vecchio e impedisce perfino la manifestaizone del dissenso, attacca Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune, che non risparmia critiche a Nardella e Funaro: “Si fa sempre appello ad un livello ‘altro chiamato a risolvere i problemi, e non si agisce sui temi in cui la politica locale può incidere”. Riguardo alla “crociata” sulle keybox fa notare: “Non sono un problema né di decoro né di sicurezza, ma solo conseguenze al proliferare degli affitti brevi” quindi “lo specchio della trasformazione della città. “.
“Le priorità di cui si discute al G7 sono quelle dell’industria turistica, non dei territori e dei cittadini delle aree turistiche” commenta Grazia Galli, dell’associazione Progetto Firenze, che punta il dito soprattutto sulla Regione: “Anziché parlare di libertà per i sindaci, attui la riforma delle categorie urbanistiche che chiediamo da tempo, e stabilisca una netta differenza tra ‘residenziale’ e ‘affitti brevi turistici’ con obbligo di comunicazione e autorizzazione”. Riguardo le keybox e e il divieto annunciato dalla giunta, Galli ammette: “La permeabilità dei condomini è problema che è stato posto, ma togliere solo le keybox o toglierle dal punto di vista estetico non risolve il problema: ci sono i tastierini e siamo ormai nell’ara della piattaforme digitali. Semmai si potrebbe porre nelle mani degli amministratori di condominio il controllo dei codici di accesso”.