FIRENZE – La sconfitta del “campo largo” in Liguria e il suo effetto in Toscana e in vista delle regionali del prossimo anno; i rapporti del PD con gli altri partiti dentro e fuori la maggioranza e le priorità di fine mandato regionale; l’avvio del “cantiere progressista” e le forze invitate al tavolo; il tema delle primarie di coalizione e la ricandidatura o meno del governatore uscente Giani; il grado di discontinuità politica su temi come sanità e aumento dell’Irpef regionale, Toscana Strade e FIPILI, percorso verso la costituzione della multiutility dei servizi pubblici. E’ stata una analisi a tutto tondo sui temi dell’attualità politica, quella che ha tracciato il segretario del PD Toscana, Emiliano Fossi, stamani a Novaradio, ospite della trasmissione News Box.
Riguardo al risultato deludente delle elezioni in Liguria, Fossi non affossa l’esperienza del “campo largo”, anche se parla di “errori”. “Il PD – rivendica – ormai è il perno centrale di ogni alleanza alternativa alla destra, ma da soli non bastiamo. Abbiamo bisogno di costruire coalizioni che, partendo dai temi, siano capaci di allargare senza veti”.
In vista del voto in Toscana, per Fossi c’è “ancora tempo” per definire gli assetti e l’ampiezza della coalizione, e traccia una “road map”: prima attendere l’esito delle elezioni in Umbria e Emilia-Romagna, poi l’apertura del cantiere progressista sul programma cui saranno invitati “tutti coloro che condividono una prospettiva di centro-sinistra”, da Italia Viva a M5s e AVS, per parlare “prima di temi e poi di persone”. Riguardo le primarie di coalizione che alcuni soggetti chiedono per la scelta del candidato Fossi conferma la contrarietà del PD ma, dice, se ne parlerà e non è una decisione “definitiva”.
Per il momento il segretario si concentra nel rilanciare l’azione di fine mandato su cui c’è stato un accordo tra Pd e governatore Giani: miglioramento della sanità prima di affrontare il tema della riduzione delle tasse regionali; costituzione di Toscana Strade e avvio di primi lavori sulla FIPILI con risorse regionali ma senza pedaggio su cui va invece aperta una discussione e una “concertazione”
Sulla Multiutility, il segretario sottolinea i risultati dell’ultima assemblea dei sindaci-soci di Alia: avanti sulla strada della aggregazione dei servizi (energia, rifiuti e acqua), allargamento ad altri territori della toscana (Pisa, Siena, Lucca) ma senza la quotazione in borsa, questione su cui rivendica il cambio di rotta irreversibile del PD e dei sindaci-soci di Alia: “Se oggi la Borsa è politicamente superata, sepolta, credo si debba principalmente alla sterzata data dal Partito democratico”. Pochi invece gli spazi per un percorso che possa prevedere la ripubblicizzazione del servizio idrico, come pure chiede parte del Pd e del centrosinistra. Fossi ricorda il “disallineamento” delle scadenze concessioni idriche nei vari territori come elemento di ostacolo, ribadendo che il modello perseguito è quello pubblico-privato, che pure non ha dato grandi prove sul fronte dell’abbassamento delle tariffe. Ma che Fossi rilancia invece anche come soggetto che potrebbe gestire gli investimenti sul fronte del risanamento del dissesto idrogeologico.