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FIRENZE – Procede, seppur a passo lento, al Tribunale di Firenze il processo sulla vicenda Kue, relativa allo smaltimento illecito degli scarti tossici della concia delle pelli di Santa Croce sull’Arno, in 13 siti accertati in Toscana (aree agricole, sedimi stradali). La Direzione distrettuale antimafia di Firenze, ha chiesto il processo per 24 persone e 6 aziende, imprenditori, politici locali e dirigenti pubblici, tra cui i responsabili delle ditte di smaltimento, i vertici dell’Assoconciatori, la sindaca di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda, il consigliere regionale Luca Pieroni e l’ex capo gabinetto della Presidenza della regione, Ledo Gori. Tra i reati contestati, a vario titolo, ci sono inquinamento ambientale, traffico di rifiuti pericolosi e associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa.
Nel corso dell’ultima udienza, il gup di Firenze, Gianluca Mancuso, ha sciolto la riserva sulla costituzione delle parti civili, che in tutto sono 60. Tra queste anche Legambiente Toscana, Enpa, Libera Toscana, Movimento Consumatori Toscana, ma anche il Gruppo Intervento Giuridico, i residenti della strada 429 e il Comitato Vittime Podere Rota. L’udienza è stata rinviata al prossimo 13 dicembre per decidere sull’ammissione dei responsabili civili (di norma, in caso di condanna rispondono degli indennizzi in solido con gli imputati): alcuni soggetti, come il Comune di Pisa e di Crespina Lorenzana (LI) e il Grig, hanno chiesto la citazione del Comune di santa Croce e della Regione.
“Si avvia oggi un processo di fondamentale importanza per la nostra regione – è il commento di Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – ottenere verità e giustizia su uno dei casi più gravi di inquinamento ambientale della nostra storia recente, è un obiettivo statutario di rango prioritario per la nostra associazione. Ci auguriamo che si possa procedere nel modo più celere ed efficace alla bonifica di tutti i siti interessati dall’illecito smaltimento”.