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TOSCANA – Giornata di sciopero e mobilitazione nazionale proclamata per il 31 ottobre prossimo dalla FLC CGIL dopo la rottura del tavolo trattativa nazionale sul rinnovo del contratto di lavoro punto il motivo principale è il rifiuto della proposta del governo rispetto all’aumento salariale che il sindacato considera un mezzo inganno: “Si tratta di 130 euro lordi medi, di cui però metà già assegnati in busta paga l’anno scorso, e che si tradurranno quindi in una cifra compresa tra i 15 e 60 euro” spiega Pasquale Cuomo, segretario regionale della CGIL Toscana: una cifra inaccettabile a fronte di un’inflazione che è arrivata a toccare il 17% negli ultimi anni.
Il comparto istruzione continua per altro ad essere in agitazione a causa dei perduranti problemi sul fronte della scuola dell’obbligo con la carenza del personale ATA che molte scuole della Regione impedisce perfino la regolare apertura dei plessi scolastici: a Firenze sono operativi solo 160 ausiliari du 300 previsti, 27 amministrativi su 100 e 10 assistenti tecnici anziché 50. Inoltre perdurano le carenze nell’immissione in ruolo per personale docente. Ad oggi il dato, spiega Cuomo, parla di solo 1.300 docenti assunti sui 2.600 che dovevano “salire in cattedra”, a fronte di 17.000 precari nelle graduatorie provinciali di supplenza, cui si aggiungono altri 7/8.000 delle graduatorie di istituto.
Per quanto riguarda poi il settore università pesa un annunciato taglio di 530 milioni di euro del Fondo di finanziamento ordinario 2024,, destinato a salire fino aa 800 milioni. L’80% degli atenei è a rischio di non poter mantenere la gestione ordinaria, con le Università di Firenze e Pisa particolarmente colpita con 16 milioni di euro. “Molte università non assumeranno personale né docente e né tecnico-amministrativo nel 2025, c’è un taglio dei servizi in appalto e spending review molto feroce che mette a rischio la sopravvivenza del sistema universitario”.
La mobilitazione, che si svolgerà con una manifestazione regionale a Firenze, non ha ricevuto l’adesione da parte degli altri due sindacati confederali: “Noi andiamo avanti per la nostra strada, la dignità dei lavoratori e il mantenimento del sistema dell’istruzione per noi no prioritari”.