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FIRENZE – “Ascolta gli altri e sentirai te stesso!” è il titolo della stagione 2024/2025 del Teatro delle Arti di Lastra a Signa, proposta dalla compagnia Teatro popolare d’arte con la direzione artistica del regista e drammaturgo Gianfranco Pedullà.
Partendo dal concetto che il teatro è una forma antica di cura il teatro proporne un programma vario ed eterogeneo per un pubblico di ogni età, tra teatro, cinema, danza e musica, per “contrastare contraddizioni, la solitudine e l’individualismo di questo nostro tempo”. In questa ottica i nuovi allestimenti del Teatro popolare d’arte, propongono argomenti contemporanei e di riflessione: “Un’opera da quattro soldi” con l’attore Ciro Masella è un lavoro di teatro musicale che parte dalla settecentesca Opera del mendicante dell’inglese John Gay e, sfiorando L’opera da tre soldi di Brecht (1928), rappresenta la vita malavitosa di oggi e inaugura la stagione (11/10); “Bepi Colombo. Il cacciatore di stelle”, rende omaggio a un grande personaggio del Novecento, simbolo dell’era spaziale (29/11 e in tour in tutta Italia). “L’assaggiatrice di Hitler” debutta con Silvia Gallerano, vincitrice (prima attrice italiana) del premio The Stage 2012 for Acting Excellence per l’interpretazione de La Merda, opera di Cristian Ceresoli, interprete di successo anche sul grande schermo (9-10/1). Due grandi nomi del teatro di affabulazione arricchiscono la stagione: Ascanio Celestini in un classico, Radio clandestina (11/4) e Marco Baliani in Kohlhass (14/3)
In cartellone Nuova drammaturgia e grandi nomi del teatro di affabulazione con Ascanio Celestini e Marco Baliani, ma anche omaggi a grandi personaggi come Mia Martini (7/2) e Alberto Sordi nel nuovo spettacolo Tanti Sordi della compagnia Frosini-Timpano, vincitrice di tre Premi Ubu (2021,2022) il 22 novembre. Presente anche il teatro carcere con i giovani detenuti dell’Istituto Penale Cesare Beccaria sul palco in “Errare umanum est”, spettacolo che sarà presentato anche a tutti gli studenti delle scuole superiori del territorio.
La nuova drammaturgia ha il suo spazio con le compagnie del momento come Il Giardino delle ore che affronta il testo di Ethan Coen (regista insieme al fratello di tante pellicole di successo), in “Quasi una serata”, spettacolo finalista In-Box ‘23 (4/4); il Teatro Libero di Palermo, capitanato dal regista Beno Mazzone, propone una visione diversa della Shoah in una favola poetica dal titolo “La merce più preziosa” di Jean-Claude Grumberg (24/1). Di e con Davide Grillo il monologo comico Come se niente fosse (8/11).
In cartellone anche il vernacolo fiorentino e le compagnie amatoriali hanno una loro rassegna dedicata. Non mancheranno invece corsi di teatro e dramaterapy, residenze artistiche, il teatro per le scuole e i festival di danza.