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FIRENZE – Mentre il diibattito politico rimane impantanato sulla querelle interna al centrodestra intorno allo ius schiolae, dalla società civile parte l’ìiniziativa di un referendum per cambiare la legge sulla cittadinanza in Italia e dimezzare – da 10 a 5 anni – il periodo obbligatorio di permanenza nel nostro paese per i figli di coppie straniere cheal compimento dei 18 anni vogliono diventare cittadini italiani. L’iniziativa referendaria è stata promossa da Italiani senza cittadinanza, CoNNGI, IdemNetwork, Libera, GruppoAbele, Società della Ragione, A Buon Diritto, ARCI, ActionAid, CittadinanzaAttiva, Recosol, InOltre Alternativa progressista, InMenteItaca.
Il quesito mira a modificare l’articolo 9 della legge n.91/1992 per ridurre da 10 a 5 anni il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni- di fatto la previsione ch è stata in vigore in Italia dal 1865 al 1992.
“Rispetto alle attuali proposte su ius soli e ius scholae – spiega a Novaradio Annalisa Ramos Duarte, consigliera Conngi – la nostra proposta punta a favorire tutti i figli di stranieri in Italia compresi quelli non nati in Italia e quelli che non hanno un lungo percorso di studi”.
Obiettivo è raccogliere 500 mila firme ntro il 30 settembre. Ttutte le informazioni e le modalità di firma digitale sul sito www.referendumcittadinanza.it