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TOSCANA – Sul pagamento dei ticket sanitari agli stranieri extra Ue in Toscana, “in questi giorni abbiamo quantificato quello che potrebbe essere il gettito, circa una quindicina di milioni, perché l’anno scorso sono stati certificati per più di un giorno presenti al pronto soccorso 18mila stranieri in Toscana”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, parlando a margine di un evento della recente delibera approvata dalla Giunta toscana. “Ecco che un dato di questo genere – ha aggiunto Giani – ci fa capire che la misura fosse opportuna e giustamente non ha creato nessuna resistenza perché stava nelle logiche della reciprocità con cui viene trattato un italiano se a New York ha bisogno del pronto soccorso”. Giani ha poi spiegato che “i fondi saranno reinvestiti sia per le liste di attesa sia per sostenere le attività dei pronto soccorso”.
Sulla Regione sono in pressing anche i sindacati del comparto che chiedono di mettere più risorse per il contratto integrativo. Nei giorni scorsi si sono fatti sentire la Fp Cgil e kla Fp Uil, che insieme stanno portando avanti una campagna sulla sanità pubblica. Oggi anche Cisl Funzione Pubblica chiede risposte: “La Cisl-Fp Toscana per la sanità chiede alla Regione di sottoscrivere con le organizzazioni sindacali regionali un accordo – spiega il reggente della Cisl Funzione pubblica della Toscana, Mauro Giuliattini, in una nota – finalizzato, da una parte ad individuare risorse utili all’incremento del salario accessorio del comparto, dall’altra che comporti l’utilizzo di tutte le risorse che il governo ha messo a disposizione, con l’ultima legge di Bilancio, per l’abbattimento delle liste di attesa”. In particolare, sottolinea l’esponente del sindacato, “per quanto riguarda le prestazioni aggiuntive la Cisl-Fp Toscana chiede che si giunga ad omogeneità su base regionale fino al massimo di 60 euro orari, così come prevede la legge di Bilancio 2023, per dare quindi il giusto riconoscimento a tutti quei lavoratori del comparto che si stanno prodigando nei pronto soccorso, nelle sale operatorie e che comunque stanno facendo ore di prestazione aggiuntive partecipando ai progetti finalizzati all’abbattimento delle liste di attesa”.