PISTOIA – “Stiamo ancora lavorando sugli effetti dell’alluvione che nel novembre 2023 ha colpito l’area tra Firenze e Pistoia e più di 100 comuni toscani – ha detto -. Abbiamo con una legge regionale anticipato i rimborsi e messo risorse regionali per 25 milioni, per 3.000 euro a famiglia a circa 12.000 famiglie, che si aggiungono ai 67 stanziati dalla Protezione civile nazionale. Sono però necessarie opere per 3-400 milioni per risagomare i fiumi ed impedire future esondazioni. Insomma la Protezione civile regionale deve avere priorità di azione in stretto collegamento con il livello nazionale”.
A 10 mesi dall’alluvione che ha sconvolto la Toscana centrale, oggi il governatore toscano Eugenio Giani così ha rammentato le criticità ancora aperte accompagnando il nuovo capo della protezione civile nazionale Fabio Ciciliano in visita alla CROSS, la Centrale remota operazioni soccorso sanitario di Pistoia. “Abbiamo fatto una buona intesa e impostato il lavoro per ciò che riguarda i rimborsi post calamità e la possibilità per la Regione di sviluppare opere per la difesa del suolo” ha detto Giani, ricordando come le imprese stanno ottenendo fino a 20.000 euro, ma accanto ai ristori è fondamentale puntare sugli interventi di difesa del suolo. “Fin dal 7 febbraio scorso – ha concluso – abbiamo inviato a Roma l’elenco degli interventi da fare. Assommano a più di 1 miliardo di euro, ma per il momento sarebbe sufficiente che arrivassero dal Governo 300 milioni. Ho chiesto al ministro Fitto che ci possano arrivare attraverso il Pnrr e stiamo aspettando che questo si concretizzi”.
Parole ancor più decise verso il governo sono quelle che ha pronunciato l‘assessora alla protezione civile regionale Monia Monni: “Siamo preoccupati in vista dell’inverno” ha detto senza mezzi termini: “Gli osservati speciali sono i torrenti Iolo-Bardena e Bagnolo, nel Pratese, ai quali “verranno dedicati 500 milioni di risorse regionali per le progettazioni ed essere pronti per quando il Governo deciderà di concederci le risorse necessarie, e l’area di Campi Bisenzio dove la Regione non si fermerà fino a quando non saranno ripristinate condizioni di sicurezza”. L’assessora ha perciò chiesto con forza al governo risposte sul miliardo e 100 milioni circa di euro che la Toscana ha stimato per le opere di messa in sicurezza del territorio. E che vanno oltre quelle “a norma di legge”, dato che i fatti di novembre 2023 mostrano come possano verificarsi eventi a di là delle previsioni: “Sembra che il governo si sia dimenticato della Toscana” prosegue: “Deve fare una scelta politica, e dire se la Toscana rappresenta una priorità o no”.
“Bisogna fare un doppio ragionamento: la gestione dell’emergenza e la gestione del governo dei territori, previsione e prevenzione” ha confermato il capo della Prociv, Fabio Ciciliano, senza rispondere dei fondi che spettano al governo: “Come sistema Italia abbiamo, oltre alle strutture operative nazionali, questo patrimonio inesauribile del volontariato di qualità che qui in Regione Toscana è presente, che è immediatamente mobilitabile. Il volontariato professionale è il vero valore aggiunto”.
Ciciliano, confermando che una terza Centrale remota oltre a Pistoia e Torino non è prevista, ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro altamente specializzato della CROSS nelle emergenza nazionali ed internazionali: “Questa di Pistoia è una centrale operativa che di fatto vicaria le centrali operative del territorio nazionale in caso di grandi emergenze”. Come ad esempio d esempio nell’ultimo intervento internazionale a sostegno dei bambini palestinesi di Gaza trasferiti in Italia per essere curati, come ha spiegato il direttore della CROSS Piero Paolini.