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Sollicciano, ieri la visita di una delegazione della Camera penale: “Realtà durissima, interventi non rimandabili” – ASCOLTA

today23/08/2024

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    Luca Maggiora, presidente camera penale Firenze

FIRENZE – Nel carcere fiorentino di Sollicciano il reparto accoglienza risulta un “dormitorio” e quello transito “appare inadeguato ad ospitare persone” per la “palese insalubrità e la collocazione al livello inferiore del calpestio, tale da renderlo del tutto invivibile”. È il bilancio della visita svolta ieri mattina alla casa circondariale fiorentina da una delegazione della Camera penale di Firenze, che ha aderito all’iniziativa promossa dall’Osservatorio carcere Ucpi ‘Ristretti in Agosto’. Insieme al presidente della Camera penale di Firenze Luca Maggiora, anche l’assessore al Welfare di Palazzo Vecchio Nicola Paulesu, il garante fiorentino dei detenuti Eros Cruccolini e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Pignotti. La delegazione era accompagnata dal comandante degli agenti di Polizia penitenziaria Massimo Mencaroni.

“La visita ha consegnato ancora una volta una realtà durissima che necessita di interventi strutturali e sociali” ha detto Maggiora. “Preoccupa – si legge in una nota dei penalisti – la chiusura della seconda cucina (inaugurata pochi anni fa e munita di attrezzature moderne) dichiarata inagibile per pericolo di cedimento strutturale del pavimento”. Inoltre, sottolinea la Camera penale “le sezioni, al netto della 5/a resa inagibile a seguito delle ultime drammatiche manifestazioni dei detenuti dello scorso luglio, scontano la fatiscenza ed il sovraffollamento. Il reparto accoglienza risulta, al più, un dormitorio. La presenza di numerose diverse etnie (più di 60) rende difficilissima la allocazione dei detenuti e la prevenzione di scontri”. La Camera penale di Firenze denuncia anche il “numero ridotto del personale di polizia penitenziaria” che “al netto dei reali sforzi profusi” rende “assolutamente critica la gestione dell’istituto”. La notte scorsa, concludono i penalisti, è deceduto un “detenuto con patologie complesse, durante l’ennesimo ricovero ospedaliero”: in ragione della sua “totale indigenza non è riuscito a trovare nel tempo alcuna collocazione alternativa nonostante le ripetute richieste di differimento della pena”.

“Anche oggi abbiamo potuto constatare come le condizioni drammatiche in cui versano i detenuti siano ancora più insopportabili durante il periodo estivo”, “più volte la sindaca Sara Funaro si è espressa duramente contro questa situazione, sollecitando interventi del Governo che non sono più rimandabili”, ha detto Paulesu. “Esiste già un coordinamento tra pubblico e organizzazioni del terzo settore, vogliamo intensificare e allargare questa sinergia anche con la promozione di un tavolo multidisciplinare finalizzato al confronto ed alla valutazione di quanto viene fatto e soprattutto alla condivisione di proposte progettuali – sottolinea Paulesu in una nota -. Stiamo già lavorando per potenziare progetti di accoglienza per il fine pena degli uomini e sull’attivazione di percorsi a supporto delle detenute vulnerabili, madri, con un sempre maggiore collegamento tra operatori sociali e sistema di accoglienza, valutando caso per caso le situazioni individuali. È anche importante implementare i servizi di mediazione linguistico culturale a sostegno dei dimittendi, considerando l’alta presenza di detenuti stranieri, incrementare progetti di formazione e lavoro e le opportunità di messa alla prova e lavori socialmente utili. Stiamo lavorando anche per definire con l’Azienda sanitaria una procedura che sostenga i provvedimenti di sospensione della pena quando le condizioni sanitarie del detenuto non sono compatibili con il regime carcerario”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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