FIRENZE – La proposta di un “cantiere del centrosinistra” in vista delle elezioni regionali del prossimo anno lanciata dal segretario d Emiliano Fossi e la prospettiva sulla nascita del “campo largo” fondato sull’asse Pd-M5s anima il dibattito politico agostano in Toscana. Ad accendere gli animi è innanzitutto la composizione della coalizione ed in particolare l’inclusione di Italia Viva: avversaria del Pd nelle ultime europee in molti scontri chiave delle amministrative (Firenze in primis) ma che ora Renzi vorrebbe ricondurre dentro il centro-sinistra. Ma sia Sinistra Italiana che M5s non sembrano ben disposti. Di “ravvedimento tardivo” parla il segretario toscano SI Toscana Dario danti, mentre Irene Galletti, coordinatrice regionale M5s, dice di “non vedere margini” per un tavolo aperto a Italia Viva e pone il tema della “credibilità” dei renziani. Della stessa opinione Andrea Quartini, deputato toscano M5s che fa da “cinghia di collegamento” con il leader pentastellato Conte, che stamani a Novaradio dice: “Ci sono le condizioni per un campo giusto contro una destra impresentabile – dice – bisogna partire dai temi che siano condivisi da soggetti credibili e affidabili: ad oggi Italia Viva si è dimostrata inaffidabile”
C’è però anche il tema della compatibilità dei programmi, e della candidato governatore. Se da un lato l’attuale presidente Eugenio Giani, che pure ha detto di “condividere le parole di Fossi” sul cantiere del centro-sinistra , ha già iniziato a preparare il terreno della sua ricandidatura, che però non è considerata affatto scontata: né dalla componente schleiniana del PD, né da parte degli alleati. “Resettare e ripartire da zero con delle primarie delle idee” su welfare, ambiente, salario minimo, chiede Danti di SI Toscana aggiungendo: “Prima le proposte, poi i nomi”. Stesse parole anche di Quartini, ancora stamani a Novaradio, che non nasconde come con il PD molti siano i punti di distanza: dalle infrastrutture ai temi ambientali: “Per non rimane inutile il nuovo aeroporto di Firenze, la riforma della sanità nel 2015 va rivista; le scelte in termini di politica dei rifiuti, energia, la multiutility”. E su Giani candidato dice: “Prima i programmi, poi i nomi. Ne parliamo dopo che abbiamo messo a terra un programma adatto” dice, aggiunge: Credo che il Pd con l’era Schlein abbia fatto dei passaggi importanti, anche di recupero dell’agenda sociale che aveva abbandonato. Ci sono tavoli su cui le posizioni sono distanti – ammette – valutiamo vantaggi e svantaggi”. Ma avverte: “L’alternativa (ad un accordo, ndr) è una destra pericolosa anche in termini di deriva democratica”.
Andrea Quartini a Novaradio ha anche parlato della istituzione della (nuova) commissione parlamentare d’inchiesta bicamerale sulla vicenda del Forteto, di cui fa parte e che nelle prossime ore entrerà nel piano esercizio delle funzioni: “Domani ci sarà la prima riunione dell’ufficio di presidenza. Il primo passaggio da fare è arrivare alle conclusioni delle Commissione precedente che non riuscì a completare una relazione conclusiva per mancanza dei tempi. Nello specifico credo di debba indagare sugli aspetti finanziari e patrimoniali non ancora definiti riguardo una vicenda in cui c’è stato un corto circuito istituzionale per cui Tribunali, Politica, corpi sociali” e “credo che si potrà alla fine rendere finalmente giustizia rispetto a quello che è avvenuto”.