Cultura

“Il velo della sposa” è il 58° autodramma del Teatro Povero di Monticchiello – ASCOLTA

today06/08/2024

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    Manfredi Rutelli, regista dello spettacolo

FIRENZE – Va in scena fino a mercoledì 14 agosto “Il velo della sposa”, il 58° autodramma del Teatro Povero di Monticchiello, una drammaturgia partecipata da un intero paese che si interroga su questioni cruciali per la comunità e in cui chi guarda può di riflesso riconoscersi e ritrovarsi.

Il testo di quest’anno, diretto da Giampiero Giglioni e Manfredi Rutelli, racconta una piccola epopea familiare còlta in tre momenti del suo sviluppo: durante la Seconda Guerra, negli anni del boom economico, infine oggi. Il punto di osservazione, come sempre capita nel Teatro Povero, è quello del piccolo borgo toscano affacciato sulla Val d’Orcia, nel sud della provincia di Siena.

Il percorso vede così svolgersi insiema lla trama dei protagonisti la storia del borgo di Monticchiello avendo sullo sfondo tre matrimoni diversi, “passaggi simbolici in cui l’ordine sociale si perpetua e si rinnova, snodi e bivi nei quali si coagulano scelte individuali di adesione o ribellione”. “Il primo passo – spiegano dal Teatro Povero – ha per sfondo dunque il dramma della guerra, con il suo strascico di lutti, sacrifici e voglia di ricominciare, con protagonista un’Italia contadina e povera, oppressa dai seguaci del vecchio regime ma ricca di aspirazioni al riscatto e all’equità; nel passaggio successivo, poi, quel momento di euforia a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta, che visto dalle campagne presenta però una natura ambigua: di riscatto e liberazione dall’oppressione secolare della marginalità, certo, ma anche di rottura, abbandono di legami e forme sociali tradizionali destinate a inabissarsi improvvisamente. Infine, un epilogo nel contesto odierno, globale e apparentemente innovativo, dove però in trasparenza, dietro la strumentalità di forme progressive tali solo in superficie, si intravedono le oppressioni sociali, individuali e psicologiche che da sempre prevaricano gruppi e individui. Alle quali, infine, come sempre, la scelta di ciascuno può porre, se non rimedio in assoluto, almeno la speranza di un altro intendere, di un diverso modo di vivere, in cui finalmente quel velo possa liberarsi e seguire il suo volo.”

Scritto da: Redazione Novaradio


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