News

Sollicciano, il garante dei detenuti: “Non c’è volontà politica di agire. Il decreto svuota-carceri? Non risolve nessuno dei problemi” – ASCOLTA

today05/08/2024

Sfondo
share close
  • cover play_arrow

    Giuseppe Fanfani, garante regionale detenuti, 5 agosto 2024

TOSCANA – Prima una sanzione da 25 mila euro da parte del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) per non aver tutelato la salute dei lavoratori del carcere di Sollicciano, poi l’apertura di un fascicolo di indagine in procura, e infine l’annuncio di un provvedimento disciplinare ancora del Dap per “grave negligenza in servizio” e il “contegno scorretto verso i superiori, i colleghi, i dipendenti e il pubblico”. Nel giro di poche settimane tre atti formali che rappresentano un fuoco di fila dell’amministrazione centrale penitenziaria verso la direttrice Tuoni. Che però per molti non è che un capro espiatorio usato per coprire le annose carenze e il di interesse della politica.

Tra questi anche il il garante dei detenuti, Giuseppe Fanfani, che su pure Sollicciano non fa sconti: tra le carceri toscane, dice stamani a Novaradio, “Sollicciano insieme a Prato e Livorno sono le più problematiche, ma Sollicciano più di ogni altra”. Ma non si sente di dare la croce addosso alla direttrice Tuoni: “E’ veramente un carcere che non si presta ad essere gestito meglio di come lo è attualmente, più volte ho detto che costerebbe meno abbatterlo e magari ricostruirlo evitando assembramenti che negli anni hanno superato 1.000 persone”. Non una missione impossibile per Fanfani: “Se si avesse idea di cosa farci seriamente si potrebbe cominciare da una parte, visto che Solliciano ha enormi spazi inutilizzati” ma il fatto è che “non c’è alcuna volontà politica di farlo, preferiscono sfogarsi con la direttrice”.  E punta il dito sull’ipocrisia della gestione politica delle carceri: “L’affollamento normale arriva a 3 metri quadri, in celle spesso con 5 letti in cui si mangia e con un unico bagno in cui viene stipato di tutto”.

Per alleviare la situazione il governo è portato in Parlamento il decreto “svuota-carceri”. “Questo decreto non affronta nessuno dei problemi” taglia corto Fanfani: “Non si parla di amnistia, di condono”. Ad esempio? “C’è tanta gente che deve fare meno di un anno di carcere, circa 10mila secondo i dati del coordinatore nazionale di garanti” spiega: “Mi sembra siano circa 3.500 cui mancano meno di 8 mesi da scontare: per questi si potrebbe pensare ad un provvedimento deflattivo”. E invece in parlamento si discute dell’uscita dei detenuti anziani (il criticatissimo emendamento “salva-Verdini”): “Il vero problema non sono gli anziani. Sono gli psichiatrici, sono i giovani che non hanno prospettive di futuro” insiste Fanfani. E torna a ribadire l’importanza di “come” si esce dal carcere: “Il problema è che molti di questi detenuti hanno bisogno di un sostegno sociale. Nelle carceri non si costruisce un percorso di speranza verso l’esterno. Quando si spendono 300 euro il giorno per mantenere un detenuto, se dopo 10 anni fa uscire una persona peggiore di quando è entrata ha buttato via tanti soldi ma soprattutto un dovere di speranza. Bisogna creare un reinserimento sociale e lavorativo, altrimenti ritornano dove erano prima”

Scritto da: Redazione Novaradio


Articolo precedente

News

Donazione sangue, l’appello dell’Avis: “Donate prima di andare in vacanza” – ASCOLTA

* TOSCANA - "Prima di andare in vacanza donate". E' l'appello lanciato da Avis Toscana che invita i cittadini a non dimenticarsi di donare il sangue e plasma prima di partire per le ferie, seguendo anche l'esempio dei tanti sindaci e amministratori locali che in questi giorni lo hanno fatto. "In estate molti donatori abituali spesso non possono donare per i viaggi programmati, il caldo estivo può portare a un […]

today05/08/2024


0%