FIRENZE – Una vera e propria shitstorm di offese e minacce via social per il semplice fatto di aver partecipato alle “Pastasciutte Antifasciste” che il 25 luglio in diversi luoghi e soprattutto circoli Arci del territorio Fiorentino sono state organizzate per ricordare l’iniziativa con cui la famiglia Cervi festeggiò la fine del fascismo nel ’43. Le vittime sono state Monica Marini, ex sindaco di Pontassieve e segretaria metropolitana del Pd e il primo cittadino di Impruneta Riccardo Lazzerini, che come la collega Dem, aveva postato sui propri canali social una foto in cui voleva condividere una bella serata trascorsa alla Casa del Popolo del suo paese insieme a due membri della giunta, un consigliere con la moglie, la segretaria comunale del Pd.
“L’iniziativa di un’associazione che si da da fare sul territorio è diventata l’occasione per sparare a zero e buttare lì frasi pesanti che non hanno niente a che vedere con l’iniziativa stessa. La domanda quindi è: in Italia non siamo più nella condizione di poter utilizzare la parola antifascista, quando la stessa viene richiamata dalla costituzione italiana?”, si chiede Lazzerini ai microfoni di Novradio. “Forse per qualcuno c’è un revisionismo storico in atto, o forse il fatto che il governo appartiene ad una certa destra sdogana la modalità di poter dire quello che ci pare”, aggiunge. “Non mi era mai capitata una cosa del genere, ma posso dire che da un po’ di tempo i gruppi di opposizione di destra utilizzano una modalità offensiva e che rifugge il confronto”.