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Aggressioni in sanità, Ordine dei medici e sindacato Anaao scrivono alle istituzioni: “Individuare interventi urgenti” ASCOLTA

today01/08/2024

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    Gerardo Anastasio, segr. toscano Anaao Assomed, 1 agosto 2024

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TOSCANA – Si riaccende la protesta contro le aggressioni al personale medico e sanitario: l’ultimo episodio è quello del 26 luglio scorso, quando un paziente psichiatrico ha usato un cacciavite per minacciare un medico e un’infermiere nel nuovo ambulatorio del centro di Salute mentale di Montedomini. Il fatto, che ha richiamato alla memoria l’omicidio della psichiatra Barbara Capovani ad opera di un suo paziente all’ospedale Santa Chiara di Pisa, ha portato l’Ordine dei medici di Firenze e e alcune sigle sindacali a scrivere una lettera a Prefetto, Questore e Procuratore capo di Firenze le istituzioni e a rappresentanti del governo e di pubblica sicurezza, perché venga al più presto convocato un incontro urgente finalizzato alla costituzione di un tavolo tecnico, “per dare risposte concrete alla nostra categoria senza aspettare che avvenga l’ennesimo evento irreparabile”.

Nel 2023 in Toscana le aggressioni ai sanitari sono state 2.356, il doppio rispetto all’anno precedente. Di questi, 1.769 verbali e 478 fisiche. Significa che più del 4% di chi opera in strutture sanitarie è oggetto di aggressioni. Gli ambiti più bersagliati sono psichiatria e pronto soccorso.  Sono i numeri diffusi da Anaao Toscana a proposito delle aggressioni agli operatori sanitari. Il segretario Gerardo Anastasio ha scritto una lettera al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e gli altri vertici regionali per chiedere un incontro. “Si può e si deve fare di più per questa ulteriore emergenza che ha colpito il sistema sanitario nazionale” spiga stamani a Novaradio: “Vi è quindi la necessità di verificare nelle singole aziende lo stato di applicazione delle norme e di ulteriori sinergie con le forze dell’ordine e soprattutto con le istituzioni che gestiscono le attività di sicurezza e vigilanza esterna relative alle Rems. Vi è inoltre la necessità di rivedere i protocolli d’intervento delle forze dell’ordine all’interno dei luoghi di cura”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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