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FIRENZE – “Uno scaricabarile” che intende “mascherare le reali responsabilità” del DAP (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) ma che di fatto rappresenta un’implicita ammissione di colpa. E’ l’opinione di Emilio Santoro, presidente dell’associazione L’altrodiritto a commento della notizia del provvedimento con cui il DAP, dopo una serie di ispezioni al carcere fiorentino, ha deciso di comminare una multa di 25.000 euro alla direttrice Antonella Tuoni per non aver provveduto a completare i lavori previsti a tutela della salute dei lavoratori (sono fermi da febbraio 2023) imponendole una sorta di ultimatum a sanare entro 90 giorni le criticità che riguardano pulizia delle celle, disinfestazione da topi e parassiti, le infiltrazioni di acqua, la mancanza di coibentazione e condizionamento dell’aria. Un provvedimento però subito finito nel mirino delle critiche perché non prevede risorse aggiuntive per completare i lavori.
“E’ sicuramente uno scaricabarile, gli interventi da fare a Sollicciano esorbitano le competenze di spesa di un direttore di carcere” sottolinea Santoro, che aggiunge: “Il dap con questo provvedimento riconosce tutto quello che i detenuti lamentano sulle condizioni inumane e degradanti della loro detenzione e riconosce quello che stanno dicendo le ultime ordinanza della magistratura di sorveglianza fiorentina, che dà 60 e non 90 giorni di tempo per risanare o trasferire i detenuti in altro carcere”. E stigmatizza l’ipocrisia del Dap: “Dal un lato riconosce queste condizioni, dall’altro continua a mandare nuovi detenuti a Sollicciano, sia neo-condannati che in trasferimento da altri istituti”.
In tutto questo l’associazione continuerà come fa da mesi nel promuovere i ricorsi dei detenuti contro l’inumanità della detenzione a Sollicciano e chiedere trasferimenti e sconti di pena: “Ne sono stati discussione quattro ma ce ne sono un centinaio già presentati” e che su cui i magistrati di sorverglianza decideranno da qui a fine anno
E sulle norme del cosiddetto decreto svuota-carceri del governo in discussione in Parlamento, Santoro aggiunge: “Sono misure che vanno dall’irrisorio e dall’ipocrita, che non servono a niente sotto il profilo delle problematiche delle carcere, a misure che forse peggioreranno la situazione dei numeri” di sovraffollamento, a partire dall’emendamento sulla liberazione anicipata da decidere “una tantum”, che potrebbe rischiare di ridurre il ricorso a questo istituto.