FIRENZE – Dopo la grande manifestazione del 12 luglio a tre anni dall’inizio della crisi GKN, non si spegnono i riflettori sulla vicenda che coinvolge ancora 140 dipendenti senza stipendio da 7 mesi.. La Regione Toscana ieri in una lettera al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso chiede una nuova fattispecie di commissariamento per sbloccare il caso ex Gkn di Campi Bisenzio. Nella lettera la Regione suggerisce di estendere la casistica del commissariamento in deroga alla soglia numerica dei 200 dipendenti, e in presenza di alcune condizioni, come la del comparto in cui opera l’impresa, il mancato pagamento degli stipendi da almeno 5 mesi, la mancata attivazione di un ammortizzatore sociale laddove previsto e lo stato di inattività da almeno 18/24 mesi. Nella lettera, Giani conferma la disponibilità della Regione a un rapido approfondimento della proposta, sottolineando l’ “aggravamento” del quadro dopo che QF ha annunciato di voler riaprire la procedura per il licenziamento collettivo, nonostante la bocciatura del ricorso contrto l’annullamento deciso dal Tribunale a fine 2023.
Intanto va avanti in Consiglio Regionale l’iter della legge sui consorzi pubblici “finalizzati alla realizzazione di poli di eccellenza nel territorio regionale, soprattutto nel settore della mobilità leggera e delle energie rinnovabili, per favorire i processi di insediamento di nuove realtà produttive”: la proposta di legge – che riprende la proposta elaborata dal Collettivo di fabbrica – è stata illustrata alle commissioni congiunte 2 e 4 del Consiglio dalla relatrice Silvia Noferi.
“Il sospetto è che l’agosto che arriva venga utilizzato per l’ennesima volta per bollirci” commenta stamani a Novaradio Dario Salvetti del Collettivo, che ieri ha tenuto un assemblea pubblica per fare il punto sulla stato della mobilitaizone: ” Veniamo da una cavalcata incredibile: non solo tre anni di lotta, ma anche il Festival di Letteratura Working Class, le manifestazioni del 18 maggio e del 12 luglio, la ‘tendata’ in piazza Indipendenza, lo sciopero della fame, siamo saliti di nuovo sulle torri, abbiamo scritto una legge e portata nelle Commissioni, il 12 luglio è stato importante. Ci sono stati i 3.000 euro di contributo messi a disposizione dalla Regione che ci permettono di rifiatare, ma questo non può far passare altro tempo. C’è questo contributo di 3.000 euro che dobbiamo ancora ricevere, vanno vanti le cause sugli stipendi, va avanti la discussione sukla legge regionale ma l’iter deva andare più velocemente, la promessa di approvarla a fine luglio si sta rivelando non rispettata”. E sull’ultima mossa della Regioen aggiunge: “Il commissariamento è una cosa che suggeriamo con la Fiom da tempo, quando c’erano i numeri per farlo. I motivi nel frattempo sono aumentati. E’ un atto forte ma se parallelamente non si fanno le mosse per un consorzio pubblico, il commissario potrebbe fare ben poco. Vanno messi in campo tutti gli strumenti. Vediamo, la destra di questo paese ha mostrato ben poco interesse a tutelare il Made in Italy e i posti di lavoro in un area sottoposta ad un’alluvione da interessi speculativi. Speriamo che ci stupiscano con effetti speciali. Se così non fosse noi troveremo il modo a settembre/ ottobre di tornare a mobilitarci.