TOSCANA – Crescono gli ecoreati in Toscana, che sale al non invidiabile quinto posto tra le Regioni italiane, dietro solo alle quattro Regioni del Suda a radicata presenza di criminalità organizzata. E’ la spiacevole sentenza che emerge dal rapporto ecomafie 2024 curato come ogni annoda Legambiente presentato oggi a Firenze.
In questo quadro però la Toscana fa peggio di altre Regioni in un anno scala di due posizioni la classifica. I dati complessivi parlano di 2.38 1reati nel 2023 – superiore alla media di 2.000 l’anno dell’ultimo decennio – a fronte di 114 mila controlli, 2.273 persone denunciate, 1 arresto, 302 sequestri, 5755 illeciti amministrativi. Dal 2010 le inchieste per corruzione ambientale sono state 76, con 511 persone arrestate e 851 denunciate e 200 sequestri.
“L’incremento – spiega Fausto Ferruzza, presidente Legambiente toscana – è soprattutto nel ciclo del cemento (abusi edilizi totali o parziali) con una situazione peggiore sulla costa livornese e all’isola d’Elba, che mostra di abusi edilizi paragonabili al Sud Italia, ma anche attività estrattive illegali (cave e simili) e irregolarità nelle procedute di appalto”.
La situazione toscana si inserisce in un trend nazionale di crescita: gli illeciti contro l’ambiente crescono in tutto il paese fino a superate quota 35.000 reati in un anno (uno ogni 15 minuti) con un aumento di oltre il 15%, in particolare nel ciclo del cemento e dei rifiuti (+67%), ha spiegato il curatore del rapporto Enrico Fontana: “Su ciclo dei rifiuti – ha precisato – le inchieste in atto mostrano come anche Toscana le mafie non si limitano più a smaltire o intombare rifiuti prodotti ma cercano di infiltrarsi nella gestione stessa dell’economia circolare”.
Su questo fronte la Toscana per fortuna registra dati stabili: i reati del ciclo dei rifiuti sono 448 nel 2023 e la pongono a metà classifica. Tra le filiere più a rischio c’è quella dello smaltimento dei Raee, dopo il maxi sequestro a Livorno di un carico di 82 tonnellate di Raee illeciti in partenza per la Cina. Resta il fatto che la Regione deve ancora fare fino in fondo i conti con le maxi inchieste degli ultimi anni, in primis quella (non esaurita) sul Keu del 2021. Note dolenti invece sul fronte dei reati contro gli animali: 5/a posizione nazionale con 478 reati). Buoni risultati d’altro canto sul fronte incendi (206 nel 2023, settima posizione), con un trend in diminuzione rispetto al 2022 che riporta i livelli al 2013, e i reati contro i patrimonio culturale, con 44 furti d’arte (-50%).
I comportamenti virtuosi si incoraggiano non solo con la repressione ma soprattutto con la cultura della legalità “Va ricostruita o incoraggiata, cosa che le istituzioni non stanno certo contribuendo a fare” commenta amaramente il presidente di Libera Toscana, don Andrea Bigalli.