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Base militare nell’ex Cisam, il governo stanzia 20 milioni. E riparte la mobilitazione del Movimento “No base”: già fissate le date – ASCOLTA

today02/07/2024

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    Martina. Movimento NO Base né a Coltano né altrove, 2 luglio 2024

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PISA – Una mobilitazione di due giorni per ribadire il “no” senza se e senza ma alla realizzazione della nuova caserma dei reparti speciali dei Carabinieri. In forme ancora da stabilire, ma la data e il luogo sono già stati fissati: il 20 e 21 luglio prossimo presso il Presidio di Pace “I tre Pini” non lontano dall’ex Cisam di Pisa, tra le strutture prescelte per ospitare il nuovo centro militare voluto dal Ministero della Difesa. E’ quanto deciso ieri al termine dell’assemblea pubblica promossa dal Movimento No Base né a Coltano né altrove, che si batte contro la realizzazione della nuova caserma dei reparti speciali dei Carabinieri progettata dal Ministero della Difesa, convocata dopo la notizia che il Consiglio dei Ministri il 24 giugno scorso ha inserito nelle pieghe del “DL Infrastrutture” un finanziamento di 20 milioni di euro per la realizzazione del Centro da oltre 400 mila metri cubi, inizialmente previsto a Coltano e ora “spacchettato” in diversi luoghi, tra cui l’ex Cisam. “Ci mobiliteremo il 20 e 21 luglio prossimo al Presidio di pace dei tre Pini, un’area verde dell’università dove il 2 giugno scorso, anniversario della grande manifestazione di due anni fa” dice Martina, del Movimento,:”L’iniziativa andrà a mettere in chiaro questi aggiornamenti e renderli fruibili con materiale che sarà diffuso a Pisa nei territori limitrofi. L’obiettivo è informare perché l’opera di confusione è tanta. Rendere trasparente quello che non lo è affatto: Pisa è già ampiamente militarizzata”.  Tutti gli aggiornamenti saranno pubblicatisui canali FB, IG e wen “No base Coltano”.

Il Movimento punta il dio anche sulle criticità progettuali ed economiche dell’operazione. “L’ex Cisam è un’ex base militare con scorie nucleari, e come Coltano è dentro il Parco di San Rossore. Inizialmente il progetto prevedeva una cementificazione di 90 ettari, ora nella versione ‘spacchettata’ si è assistito ad un aumento dei costi” ricorda ancora Martina: “Onizialmente previsti per 190 milioni di euro sottratti al fondo ‘Coesione e Sviluppo’, cui ne sono stati aggiunti altri con il DL Infrastrutture, inseriti in una legge che ha tutt’altro obiettivo, tra l’aggiustamento di una strada e quello di una ferrovia, come se si trattasse di un’opera di ingegneria civile. E nel Dpcm che nomina un commissario ad hoc sono inseriti altri 72 milioni di euro per il primo lotto”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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