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L’appello dell’Istituto Storico della Resistenza Toscano alla Regione: “Servono risorse certe, si approvi il fondo triennale” – ASCOLTA

today01/07/2024

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    Vannino Chiti, pres. ISRT su appello Regione 01072024

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FIRENZE – Basta con i fondi da contrattare anno per anno, all’Istituto Storico Toscamo della Resistenza serve un finanziamento triennale, per poter programmare le proprie attività di ricerca e formazione, e pianificare  e retribuire in modo equo il lavoro dei 5 dipendenti e di 5 collaboratori “non pagati in modo aguato”.

L’appello, lanciato direttamente dal presidente dell’istituto, Vannino Chiti e dal suo direttore Matteo Mazzoni, è rivolto al Consiglio Regionale della Toscana, cui si chiede di provvedere con emendamento ad hoc, nelle more dell’approvazione di una legge regionale specifica che era stata promessa entro dell’estate ma che già si sa che non si avrà il tempo di approvare.

“Quello che succede in Italia e in Europa ci dice che certi valori che reggono le Costituzioni democratiche non nascono come funghi e se non si è coerenti tra quello che si dice e quello che si fa, si rischia di andare indietro” ha detto il presidente ISRT Vannino Chiti,

Chiti ha mostrato anche preoccupazione per il momento cruciale che sta vivendo l’Europa, dalle elezioni del Parlamento UE alle legislative francesi: “In Europa e negli Usa si sta rischiando molto rispetto ad un confronto che era  sinistra-destra all’interno delle Costituzioni democratiche, con forze invece di destar che si riconoscono solo in parte con queste Costituzioni, e questo riguarda tutti noi come cittadini. Quando non si è coerenti tra quello che si dice e quello che si fa, si crea una sfiducia con i cittadini”. E la soluzione alla scarsa partecipazione, aggiunge Chiti, “non è abolire il secondo turno, altrimenti di questo passo eliminiamo le elezioni, ma recuperare la fiducia e la credibilità dei cittadini” , in chiaro riferimento ad alcuni intendimenti della maggioranza. Proprio riguardo all’atteggiamento verso la destra “non costituzionale” contro cui in Francia si lavora ad un “blocco repubblicano”, e alle differenze rispetto a quanto avvenuto in Italia con l’affermazione de centro-destra a guida FdI di fronte ad un centro-sinistra diviso, Chiti si limita a dire: “Mi auguro che a tutte le elezioni di saranno, si ricerchino dei valori che uniscano e ci sia l’intelligenza di lasciare da parte quel che divide e unirsi sugli obiettivi di fondo. Sarebbe importante non solo in Italia, ma anche in Francia, in Germania, ovunque”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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