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FIRENZE – Dopo 10 giorni di sciopero della fame, uno dei tra operai ex GKN che hanno avviato l’astensione da cibo si ferma per ragioni di salute: gli altri due proseguono, entrando nell’undicesimo giorno. Intanto qualcosa ieri si è mosso, anche se non in direzione sperata o risolutiva: la Regione Toscana ha comunicato di aver inviato una lettera formale al governo per chiedere il commissariamento dell’azienda, ma la risposta arrivata a stretto giro dal Mimit è una doccia ghiacciata: “Qualsiasi tipo di proposta dovrà essere necessariamente coerente con il dettato costituzionale, che prevede casi di espropriazione solo nei settori dei servizi pubblici essenziali, delle fonti di energia o di situazioni di monopolio”. Non dunque il caso GKN, che per l’esecutivo rimane una “vertenza regionale”.
Ma gli operai in lotta e il Collettivo di fabbrica non mollano il punto sulla richiesta alla Regione di approvare la legge sul consorzio pubblico: “Giani ammette che c’è un problema con la attuale proprietà e chiede al governo senza volontà politica di fare una norma in deroga quando la Regione Toscana sta traccheggiando su una legge che potrei fare tranquillamente iniziando a costruire un consorzio. E invece continua questo balletto che rischia solo decidere di chi è la colpa. Noi no siamo a distribuire colpe ma guardiamo ai risultato, perché rivogliamo i nostri posti di lavoro: ognuno faccia la sua parte. La Regione la faccia” con l’approvazione della legge sul consorzio pubblico.
E stasera a fare la propria parte, ancora, la comunità solidale che da quasi 3 anni sostiene i lavoratori nella loro battaglia: alle 17,30 partirà la camminata silenziosa dalla basilica di San Miniato al Monte promossa dall’abate Bernardo Gianni, dalla Comunità dell’Isolotto e di quella delle Piagge, che raggiungerà il presidio dei lavoratori in piazza Indipendenza.