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FIRENZE – Con stamattina saranno 10 giorni dall’ultimo pasto per i tre oprai della ex GKN che hanno avviato lo sciopero della fame come protesta estrema di fronte alla mancanza di risposte sulla vertenza da parte delle istituzioni: governo in primis, cui viene chiesto di commissariare l’azienda ce da 6 mesi non paga né stipendi né cassa integrazione – la regione è che la fabbrica sarebbe occupata, ma il Tribunale con più di una sentenza ha dichiarto questo comportamento illegittimo; in secondo luogo la Regione, cui si chiede di accelerare sull’approvazione della proposta di legge regionale per un consorzio pubblico che possa rilevare lo stabilimento.
Intanto va avanti il presidio permanente con le tende piantate in piazza Indipendenza, presso cui ieri è stato fatto il punto della situazione, seguito da un concerto solidale della Bandabardò, al termine del quale in serata un corteo spontaneo di circa mille persone che si è diretto in via Cavour, dove hanno sostato una ventina di minuti davanti alla sede del Consiglio Regionale. “Nonostante tutto è una vertenza che dopo tre anni, in un mercoledì qualsiasi, di un giugno qualsiasi, ha portato quasi un migliaio di persone in corteo a Firenze alle 23 – commenta Matteo Moretti del Collettivo di fabbrica -. Questo serve a sentirci meno soli e a far capire alle istituzioni che la battaglia non è solo quella di uno sparuto gruppo di lavoratori ormai rimasto, ma c’è una città che ci sta vicina”. “Oggi dovrebbero riunirsi i capigruppo – spiega ancora – e attendiamo buone nuove, quantomeno per un incontro sul testo di legge”.
Domani è in programma un altro appuntamento solidale: una camminata silenziosa che partirà dalle 17,30 dalla basilica di san Miniato al Monte per concludersi in piazza Indipendenza dopo aver attraversato il centro. L’iniziativa, promossa dalla Comunità dell’Isolotto e dalla Comunità delle Piagge con la partecipazione di padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte, e di altre espressioni della chiesa fiorentina e della cittadinanza – ha per titolo “Lavoro e futuro, camminiamo insieme per non stare fermi”. Nell’invito si spiega: “Camminiamo insieme da San Miniato a piazza Indipendenza perché quello che accade ai lavoratori e alle lavoratrici della ex-Gkn non resti nel silenzio, nell’indifferenza, nell’immobilismo. Siamo preoccupati per lo scorrere dei giorni che mettono ancor più alla prova quei lavoratori che stanno facendo lo sciopero della fame a supporto di una vertenza collettiva che va avanti da oltre 34 mesi e a tutti loro esprimiamo il nostro sostegno e la nostra vicinanza. Camminiamo per sostenere la richiesta che vengano pagati gli stipendi (sono senza stipendi da cinque mesi) e per chiedere alle istituzioni e a tutti i soggetti del territorio coinvolti di dare concretezza alla richiesta di legge regionale, al progetto di reindustrializzazione, all’azionariato popolare. Camminiamo insieme perché tutti facciano passi concreti”. Eancora: “Camminiamo insieme perché quello che accade ai lavoratori e alle lavoratrici della ex-Gkn riguarda tutta la città e il territorio, riguarda il modo in cui si intende il lavoro, il rapporto con la natura e il futuro.
“E’ inspiegabile – commenta amaro don Vincenzo Russo, ex cappellano di Sollicciano e responsabile della casa di accoglienza Casa Caciolle Aps – questo silenzio da parte della Regione”.